verso il voto
Leva obbligatoria, piano carceri e Ponte sullo Stretto: le improponibili proposte di Salvini
Con la campagna elettorale il leader della Lega è tornato a spararle grosse. Un piccolo bestiario
L'ultima proposta è la leva obbligatoria per i giovani. È arrivata ieri, da Lampedusa, dove Matteo Salvini ha ricominciato la sua campagna elettorale anti-immigrazione. “Mi piacerebbe che i nostri giovani rifacessero il servizio militare. Anzi proporrò la sua reintroduzione", ha detto. Il motivo alla base sarebbe: “Formare, educare e reinsegnare il rispetto”. Le parole del leader della Lega cavalcano così una tendenza che, a causa dell'invasione russa in Ucraina, si sta estendendo ad altri paesi dell'est Europa, ultimo tra questi la Lettonia, per cui il ripristino del servizio scatterà il prossimo gennaio.
Una proposta, sembrerebbe, da mera campagna elettorale. Tanto che la leva obbligatoria, in Italia, fu sospesa durante il governo Berlusconi del 2004 anche grazie all'allora voto favorevole della Lega. Il ritornello salviniano si somma ad altre promesse elettorali. Ritorna ad esempio il cavallo di battaglia della sicurezza, con l'assunzione di 10 mila poliziotti e carabinieri (insieme all'impianto di nuove videocamere di controllo) ma anche la revisione del piano carceri.
Lo annunciava martedì durante un'intervista a Morning news. Il "piano carceri" consisterebbe nel “costruire nuove carceri” perché “se chi spaccia, il giorno dopo è in strada e torna a spacciare, non siamo un paese serio”. È di pochi giorni fa, il nuovo rapporto di metà anno dell'associazione Antigone, che evidenziava come l'Italia è ancora il primo paese per numero di persone detenute per violazione di leggi sugli stupefacenti. Un dato quasi doppio rispetto alla media europea. E, secondo l'associazione, “intervenendo sulla legge sulle droghe si ridurrebbe di tanto la popolazione detenuta”.
Queste solo le ultime “nuove-ricorrenti” del capo del Carroccio. Ultimamente, si è anche visto il ritorno a vecchi adagi: l'evocazione del ponte sullo stretto di Messina, ad esempio. Per l'opera si accennava a un generico impiego dei fondi del Pnrr. Matteo Salvini ha detto ieri che il ponte “potrà essere realtà”. Ma, da quel lontano 2000 in cui Silvio Berlusconi firmò a Porta a porta il “contratto con gli italiani” in cui il progetto rappresentava il simbolo del rilancio della Sicilia, si sono scoperte tante criticità che la rendono infattibile. Da quelle tecniche – come i venti che corrono a 60 chilometri orari per 45-60 giorni all'anno e che farebbero chiudere il traffico a causa delle forti oscillazioni – a quelle ambientali.