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l'affondo

Berlusconi: "Se passa il presidenzialismo via Mattarella". Letta: "Destra pericolosa"

Redazione

Secondo il Cav. un'eventuale riforma costituzionale porterebbe alla caduta del capo dello stato. Polemiche dagli avversari. Calenda: "Non è più in sé, non va eletto". Di Maio: "Inquietante"

"Se entrasse in vigore il presidenzialismo, Mattarella dovrebbe dimettersi. Poi magari potrebbe essere eletto di nuovo". A cannonnegiare l'inquilino del Quirinale, nel pieno della campagna elettorale, è Silvio Berlusconi. Che è intervenuto in questi termini questa mattina a Radio Capital. "Il presidenzialismo esalta la democrazia, in Francia e Stati Uniti non è possibile quello che è successo in Italia, che dopo il mio governo non c'è stato alcun governo eletto dal popolo", ha argomentato il presidente di Forza Italia. Che si appresta a correre al Senato, da dove è stato estromesso nel 2013 dopo la condanna per evasione fiscale. Anche se, come ha spiegato lui stesso, "non cerco nessuna vendetta o rivincita".

Berlusconi è stato tra i primi a lanciarsi in questa campagna elettorale. E dopo aver parlato di pensioni minime a 1000 euro, di un milione di alberi da piantare, adesso ritorna sul grande cavallo di battaglia del presidenzialismo, per cui c'era già stata una proposta del centrodestra in questa legislatura. Fatto sta che l'uscita del Cav. ha generato subito un vespaio di polemiche non di poco conto. "Se oggi c'è un punto di unità nel paese è Mattarella e ora dopo aver fatto cadere Draghi vogliono fare cadere Mattarella. Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il paese", ha detto a Radio Anch'Io il segretario del Pd Enrico Letta. Secondo cui dichiarazioni di questo tenore sarebbero un'avvisaglia di quali rischi correrebbe l'Italia con un governo imperniato sull'asse Meloni-Salvini-Berlusconi.

Sul punto si è espresso anche il neoleader del Terzo polo Carlo Calenda. "Dopo aver cacciato Draghi adesso anche Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in se. Berlusconi, non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando", ha scritto su Twitter. Nella speranza dichiarata di intercettare almeno una parte del voto moderato di centrodestra che in questi anni si è allontanato dalla veste che l'ex premier ha dato a Forza Italia. E a sostegno di questa tesi sono arrivate le parole di Mara Carfagna, appena uscita da FI per transitare proprio in Azione. "Spero che il Quirinale non sia trascinato nello scontro elettorale: la figura di Sergio Mattarella, in questo momento di confusione, è il caposaldo del rispetto delle regole democratiche e il principale presidio della credibilità italiana all'estero. Tutti l'abbiamo votato e il suo ruolo è garanzia per tutti, metterne in dubbio la continuità non fa bene al Paese", ha scritto il ministro per il Sud.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio giudica le parole di Berlusconi sulle dimissioni di Mattarella "inquietanti". Sulla stessa lunghezza d'onda il capo politico del M5s Giuseppe Conte. "Con le parole di Silvio Berlusconi il centrodestra ha calato la maschera, ammettendo che la riforma costituzionale in senso presidenzialistico di cui parla prefigura un semplice un accordo spartitorio: Giorgia Meloni premier, Matteo Salvini vicepremier e ministro dell'interno, Silvio Berlusconi primo Presidente della nuova Repubblica presidenziale, dopo avere ottenuto le dimissioni di Sergio Mattarella. Non permetteremo che le Istituzioni siano piegate alle fameliche logiche spartitorie delle forze di destra", ha scritto l'ex presidente del Consiglio sui social.