"concentriamoci sul pnrr"
Calenda presenta il programma del terzo polo. O Draghi bis o muerte
La conferenza stampa dei rappresentanti della coalizione Azione e Italia viva sui principali punti politici in vista delle elezioni del 25 settembre. I sondaggi li danno al 5 per cento, ma Calenda è convinto che la partita si giochi sul proporzionale al Senato. "A Roma ci davano al 6 per cento e abbiamo chiuso al 20"
Si corre per un Draghi bis. È la sintesti della presentazione del programma elettorale della coalizione Azione e Italia viva che si è tenuta stamattina e a cui hanno partecipato Carlo Calenda, le due ministre ex forziste per gli Affari regionali e per il Sud Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, Luigi Marattin, presidente della Commissione finanze della Camera, Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e per la famiglia e la capogruppo di Italia viva alla Camera, Maria Elena Boschi. La continuità con il governo dimissionario auspicata dall'alleanza non si fonda però solo sull'agenda dell'ex presidente della Bce: Mario Draghi dovrà essere di nuovo premier. A questo si aggiunge il principale impegno a portare avanti le riforme del Piano di ripresa e resilienza: "Al Pnrr mancano l'85 per cento degli obiettivi. Noi ci concentriamo su questo", ha dichiarato Carlo Calenda.
Il leader della coalizione si è concentrato su alcuni punti specifici oggetto della politica del Terzo polo. Per il cambiamento climatico, l'unica energia possibile da utilizzare è quella del nucleare, perché è senza emissioni e non è incostante, come le rinnovabili. Si è poi ribadita la convinzione sull'introduzione di un salario minimo a 9 euro, ma in merito ai bonus così come fatti in precedenza c'è assoluta contrarietà e il reddito di cittadinanza va rivoluzionato ("e cambiato di nome"): "Se uno rifiuta il lavoro perde il bonus".
Una vicinanza ai temi del lavoro che ha ribadito anche Mara Carfagna, concentrandosi sui temi del sud: "Bisogna garantire il tempo pieno che al sud è quasi un miraggio".
Sulle tasse la politica è netta: "Le tasse vanno diminuite", ha detto il leader di Azione. Non sono concepibili patrimoniali o tasse di successione. Cavallo di battaglia è invece la riduzione dell'Irpef, in particolare per i giovani: "Una detassazione completa fino ai 25 anni e al 50 per cento fino ai 30", ha specificato Luigi Marattin. Sulla presenza statale invece la coalizione si posiziona sulla linea di "uno stato forte, ma non pervasivo". E di conseguenza: "Alitalia va venduta e l'Ilva va riprivatizzata".
Carlo Calenda, a fine conferenza stampa e dopo aver confermato che si candiderà nel collegio di Roma, ha affermato che senza Draghi il paese andrà verso una deriva in cui "ogni alternativa è strutturata per portare fuori il paese dal Pnrr e dalla Nato". Ma che possibilità ci sono per il Terzo polo? Secondo le rilevazioni G.D.C. del 15 agosto, raccoglierebbe il 5,1 per cento. Per l'istituto Demopolis potrebbero sperasre al massimo in un 5,3 per cento, mentre secondo la rilevazione di Enzo Risso, commissionato dalla Lega e pubblicato da Libero (dati dall'8 al 12 agosto), Italia Viva sarebbe al 2 per cento e Azione al 2,3 (5,3 insieme). Eppure Carlo Calenda è convinto che oggi la partita si giochi sul proporzionale al Senato e che "si può vincere come abbiamo fatto a Roma, dove i sondaggi ci davano al 6 per cento e abbiamo chiuso al 20 per cento".
Ultima a parlare è Maria Elena Boschi sulla giustizia: "Per noi garantismo e giustizialismo non sono due facce della stessa medaglia. Per noi il giustizialismo è un'aberrazione". E anche in merito alla giustizia la linea è partire dalle riforme mancate in questa legislatura: da quella del Consiglio superiore della magistratura, a un intervento importante sulle carceri, che devono garantire un supporto psicologico e sanitario vero e proprio ai detenuti.
Grande assente resta Matteo Renzi. Carlo Calenda dice che stanno organizzando "una grande iniziativa insieme a Milano". Il leader di Italia viva "ha fatto un grandissimo gesto di generosità mettendosi da parte", ha aggiunto.