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Editoriali

Il programma-piano quinquennale di Fratoianni e Bonelli. Auguri al Pd

Redazione

I 15 pilastri di Sinistra italiana e dei Verdi di cui si dovra occupare Enrico Letta, dopo aver preferito la sinistra all'alleanza con Carlo Calenda

Centodieci punti, suddivisi in quindici pilastri. I vecchi piani quinquennali erano più snelli e dotati di maggior concretezza. “Per un paese più giusto, più verde, più libero”, si intitola. Manca solo il diritto alla felicità obbligatoria. Ieri Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno presentato il programma di Alleanza Verdi Sinistra, la formazione che unisce Verdi europei e Sinistra italiana, la “lista cocomero”.

 

Ma per loro è tutto meno che utopia. Vediamo. Energia. Introduzione del tetto al prezzo del gas e prelievo del 100 per cento sugli extraprofitti. Praticamente un esproprio proletario. E se i “colossi energetici” il gas lo vendessero altrove? Le rinnovabili dovranno garantire l’80 per cento dei consumi entro il 2030, dopodomani. Il fotovoltaico sarà obbligatorio “sopra ogni tetto”, come gli orticelli di guerra del Duce. Ovviamente non basterebbe, ma loro non lo sanno.

 

Trasporti pubblici. Saranno gratuiti per tutti gli under 30 (tanto pagano i comuni). Legalizzazione della cannabis. Non è solo una questione di diritti individuali, ma una “patrimoniale sulle mafie”. Il salario minimo da 10 euro l’ora sarà finanziato da questi nuovi mercati (in mani pubbliche, par di capire). Poi la solita carrellata dei diritti, compresi quelli degli animali: stop agli allevamenti intensivi e industriali (e tanti saluti al settore zootecnico) e stop anche alla caccia “che è una pratica senza ormai più alcun senso”. Saremo un paese che “vuole portare risposte non solo agli esseri umani, ma a tutti gli esseri viventi”. 

 

Gli alleati di coalizione che il Pd ha preferito a Carlo Calenda hanno spiegato placidamente: “Questa legge elettorale bruttissima purtroppo non prevede programmi di coalizione, per questo noi oggi presentiamo il nostro”. Adesso sarà Enrico Letta a vedere cosa farsene di un programma massimalista, anti economico, irrealizzabile e lunare a cui manca solo la richiesta di collettivizzazione forzata.

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