editoriali
Le parole di Medvedev dimostrano che l'anello debole è l'Italia
Il russo esorta gli europei a punire i governi con il voto. Ma gli unici ad andare alle urne a breve siamo noi. È il momento di dimostrargli che si sbaglia
Dmitri Medvedev è stato presidente e poi primo ministro della Russia, il suo mandato era stato festeggiato da molti governi occidentali con la convinzione che al Cremlino fosse arrivato il volto liberale della Russia, dopo che Vladimir Putin aveva dimostrato di non esserlo. Medvedev ha mostrato invece che il suo volto è sovrapponibile a quello di Putin e ora con l’invasione dell’Ucraina rilascia commenti che riescono addirittura a superare in aggressività quelli del presidente. Non agisce da politico ma da propagandista, si mormora che lo faccia per ingraziarsi i falchi, quando sarà il momento di allontanare Putin. Ogni giorno minaccia e lancia appelli. Ieri ne ha rivolto uno molto chiaro ai cittadini europei: “Alle urne vorremmo vedere i cittadini europei non soltanto esprimere il malcontento per le azioni dei loro governi, ma anche chiamarli a rendere conto, punendoli per la loro palese stupidità”, per averli lanciati verso un inverno di case fredde e frigoriferi vuoti.
Non ci sono molti paesi che hanno in programma di votare presto. La Francia si è lasciata le presidenziali alle spalle, la Germania ha votato nel 2021. I prossimi siamo noi e le parole dell’ex presidente sono rivolte alla nostra campagna elettorale che per ora il centrodestra sta dominando. L’argomento dei rapporti con la Russia è dibattuto dentro allo schieramento di destra; Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha ripetuto che il posizionamento dell’Italia è con l’Ucraina, è la Lega di Matteo Salvini a far insospettire sul fatto che l’Italia potrebbe cambiare la linea antirussa del governo di Mario Draghi, mentre su Forza Italia Silvio Berlusconi dà proprio oggi al Foglio nette rassicurazioni. Ma Mosca vede nell’Italia un anello debole dell’asse atlantico, su cui puntare per far tentennare il posizionamento europeo a favore di Kyiv. A qualsiasi leader, essere considerato l’utile burattino di una potenza che ha invaso un paese che confina con l’Ue, non dovrebbe far piacere. Se Medvedev vede nell’Italia un paese debole, è il momento di dimostrargli che è il contrario.