Editoriali
Gli appelli di Calenda e Salvini sul gas. Timidi segnali di unità nazionale
Verso la fiducia nel governo dimissionario di Mario Draghi c’è la vaga ipotesi di una spinta repubblicana che cerca una soluzione comune per l'emergenza del paese
I prezzi del gas che crescono con effetti pesantissimi sui costi di produzione e sulle bollette delle famiglie inducono tutti i partiti, pur impegnati in competizione elettorale, a rivolgere un appello al governo perché superi i limiti dell’ordinaria amministrazione e adotti scelte che possano fronteggiare la crisi. Anche soggetti che hanno passato le ultime settimane ad attaccarsi ferocemente, come Matteo Salvini e Carlo Calenda, ora sembrano concordi nella richiesta di conferire a un governo dimissionario poteri di emergenza.
Questo prefigura uno scenario ipotetico di governo di emergenza anche dopo le elezioni? È assai improbabile se dalle urne uscirà un verdetto univoco, assai meno se l’esito fosse più equilibrato. Si tratta di segnali. Per ora. Evanescenti, forse. Ma segnali. Se la catena di situazioni critiche, dalla pandemia alla aggressione russa all’Ucraina fino alle conseguenti manovre al rialzo sui prezzi energetici che fa galoppare l’inflazione, continuerà anche assai dopo le elezioni, potrebbe essere necessario, per fronteggiarla, uno spirito di emergenza che diventi regola di tutte le forze politiche responsabili.
Che siano collocate nella maggioranza o nell’opposizione. Per adesso Mario Draghi risponderà nei limiti delle possibilità dell’erario a questa fase di emergenza, cercando di lasciare al governo successivo i conti in ordine perché ci sia lo spazio per una legge Finanziaria non già completamente compromessa. È il modo giusto per dare corpo seriamente allo spirito di responsabilità collettiva di fronte alle gravi difficoltà all’orizzonte, un incoraggiamento utile a proseguire con lo stesso atteggiamento anche nelle, non brevi e non semplici, fasi che seguiranno.
Una campagna elettorale che sembrava destinata a esibizioni solipsistiche sorprende invece proprio per questo riapparire della coscienza intorno alla gravità dei problemi e della necessità di affrontarli con spirito unitario. Repubblicano. Se son rose fioriranno.