mugugni nel centrodestra
Allarme ad Arcore. Berlusconi, la paura di scomparire e il voto utile
Matteo Salvini e il Cav. si incontrano per parlare, senza Giorgia Meloni. Da Forza Italia sembra emergere, dietro le parole ufficiali, il timore di essere eclissato dalla leader di FdI
Nella villa di Silvio Berlusconi risuonano le sirene. A venire in suo soccorso, l'alleato della coalizione, piegato anche lui dall'unica leader che riesce a confrontarsi con una piazza che può contenere 20 mila persone, Giorgia Meloni. Così, come da comunicati, Matteo Salvini e il Cav. si sono incontrati ad Arcore, senza di lei, che da piazza Duomo (appunto) ha minimizzato - "non sapevo che si sarebbero visti, ma comunque ci vediamo random" -, ma che comunque non era stata invitata.
Tutto quello che si sa dello scambio tra i volti simbolo di Forza Italia e della Lega è che "hanno fatto il punto della situazione". Anche se l'aria di apprensione nelle due forze della destra è palese. Dal contesto veneto della Lega ai manifestanti nella principale piazza milanese: lì, ad ascoltare la leader di FdI, tanti sostenitori storici del Carroccio, che ora stanno cambiando direzione.
Nondimeno, la preoccupazione di essere cancellati da Meloni sembra esserci anche dalle parti di Forza Italia, che ora, nelle varie interviste e dichiarazioni, si vende come l'unico partito in grado di preservare lo spirito del centro nel centrodestra. Quel partito cioè profondamente convinto degli ideali europei e atlantista. Il polo animato dai valori liberali. E allora, fatte queste premesse, e asserito che il cosiddetto "terzo polo" costituito dai partiti di Carlo Calenda e Matteo Renzi non può veramente costituire un'alternativa a una destra troppo radicale, l'unica soluzione, sulla carta, è il voto utile a destra, quello cioè per i forzisti.
Un'opzione che, però, ripetuta continuamente alla luce della situazione attuale - che vede la netta predominanza di Fratelli d'Italia nell'alleanza - fa pensare che ci sia una versione ufficiosa nascosta da quella ufficiale. Come se il voto utile a destra non fosse altro che una maschera della paura di Forza Italia di scomparire dalla scena della politica e lasciare il posto, anzi, il comando, a una "donna, madre, cristiana".