Dall'aula

Verso il governo Meloni, l'elezione del presidente della Camera in diretta

A Montecitorio i parlamentari sono chiamati alla prima votazione della legislatura: il favorito è Riccardo Molinari della Lega, il nome su cui il centrodestra sembra aver trovato un accordo

Redazione

Le aule di Camera e Senato sono riunite nelle prime sedute della nuova legislatura. Oggi si insediano i parlamentari eletti il 25 settembre per stabilire, in primis, chi dovrà guidare i due rami del Parlamento. Dopo che il vertice fra i tre partiti di maggioranza è saltato in seguito alle trattative convulse di ieri, il centrodestra arriva in aula con un accordo piuttosto fragile ed esposto ai capricci dei potenziali franchi tiratori. La fotografia della vigilia non è delle migliori: la nuova classe dirigente non è d’accordo su nulla. Specie Meloni e Berlusconi. 

La maggioranza tuttavia è ampia e permetterebbe di eleggere i propri candidati nel giro di poche votazioni: per il momento sembra che la coalizione abbia un accordo su Ignazio La Russa al Senato - sul suo nome "C'è una maggioranza", dice Francesco Lollobrigida all'ingresso della Camera - e (forse) l’ex capogruppo leghista Riccardo Molinari alla Camera, dove però la situazione è più incerta. 

Per eleggere il presidente della Camera, al primo scrutinio, occorre una maggioranza dei due terzi degli eletti, pari a 267 voti su 400, mentre per il secondo e il terzo il quorum è dato dai due terzi dei presenti. Dal quarto, a determinare l’elezione è la maggioranza assoluta. Al Senato, fin da subito, è sufficiente la maggioranza assoluta: degli eletti (104 su 206) nei primi due scrutini, dei presenti dal terzo.

 

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