la manifestazione
Conte in piazza per la pace il 5 novembre. Ma senza citare Putin
Il leader del M5s annuncia una nuova mobilitazione a Roma. Nel farlo critica Bruxelles e se la prende con "la politica e i media mainstream", colpevoli di non parlare di trattative e negozionati. Ma in tutto il monologo non pronuncia una parola sul presidente russo
Musica di accompagnamento e volto disteso. Attraverso un video sui social, il leader del M5s Giuseppe Conte ha annunciato una nuova mobilitazione per la pace in Ucraina, che si terrà a Roma il prossimo 5 novembre, organizzata dalla rete Pace e disarmo.
"In questi giorni sentiamo parlare solo di armi, di strategie militari, di nuovi invii e arsenali bellici. Ma le ipotesi di negoziato, il lavoro diplomatico, le speranze di pace sembrano non scaldare il cuore di politica e media mainstream", spiega l'avvocato di Volturara Appula. "Qualche giorno fa il Parlamento europeo, con il voto di altri partiti italiani ma non certo con il nostro, ha bocciato un emendamento con cui volevamo semplicemente impegnare l'Unione europea affinché fosse finalmente data la precedenza ai negoziati per un vero cessate il fuoco. In compenso è stato approvato un emendamento per approvare in modo sempre più massiccio nuove armi". Il presidente pentastellato prosegue dicendo che questo non è il momento di restare inerti e silenti: l'Italia e l'Europa non devono chiudere in un cassetto i propositi di pace. In tutto il monologo pronuncia una generica condanna dell'"aggressione russa" ma non una parola su Putin e sulle responsabilità del Cremlino.
Sulla manifestazione aggiunge: "Si tratta di una mobilitazione apartitica, promossa dalla rete Pace e disarmo. Donne e uomini preoccupati per un'escalation militare che ci sta portando giorno dopo giorno verso il punto di non ritorno di una guerra atomica. Adesso devono tacere le armi, deve parlare la politica. Il Movimento 5 stelle risponde 'presente'”. E conclude: “Se qualcuno ha deciso che questa guerra e l'imminente disastro nucleare sono inevitabili, non l'ha fatto e non lo può fare in nostro nome”.