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Meloni in conferenza stampa: dai vaccini ai rave ecco le nuove misure
Il primo Consiglio dei ministri approva un decreto che conferma lo stop all'obbligo vaccinale per il personale sanitario e inasprisce le pene per chi organizza raduni abusivi come quello di Modena. Il premier presenta le misure con Nordio, Schillaci e Piantedosi
Un unico decreto con norme su giustizia – e più nel dettaglio sull'ergastolo ostativo – sulla sanità (con lo stop all'obbligo vaccinale dal 1° novembre per il personale sanitario) e sui raduni illegali, che potranno essere puniti con pene fino a sei anni di carcere. È questo il primo provvedimento approvato dal governo guidato da Giorgia Meloni riunito oggi in Consiglio dei ministri. Insieme a questo decreto, il Cdm ha approvato anche la lista di sottosegretari e viceministri che completano la squadra dell'esecutivo: il giuramento avverrà il 2 novembre. Per presentare le misure, il premier incontra la stampa con i ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci.
Il provvedimento sull'ergastolo ostativo, "è molto importante e a tratti simbolico", ha detto Meloni, perché "contiene una norma che va nel senso" della lotta alla mafia.
"È stata accolta l'indicazione della Corte costituzionale", ha spiegato il ministro Nordio: "Avevamo una indicazione da parte della Corte costituzionale, che si sarebbe pronunciata su alcune criticità di questa disciplina che riguardavano essenzialmente l'automatismo, cioè che per il semplice fatto di essere condannati per alcuni reati scattassero certi provvedimenti o limitazioni ai provvedimenti. L'indicazione che è stata accolta e inserita nel decreto approvato: ora non c'è più questo automatismo ma è il giudice che farà tutta una serie di valutazioni".
Sui rave party, ha chiarito Meloni, "abbiamo scelto di introdurre un nuovo reato che volevamo fosse un reato contro l'incolumità pubblica e non contro il patrimonio", aggiungendo di essere "contenta del segnale che viene dato": il governo ha voluto dimostrare che "lo stato c'è e non si fa mettere i piedi in testa", ha detto Meloni.
"Abbiamo strutturato questo intervento normativo che prevede la fattispecie specifica delle invasioni di terreni ed edifici finalizzati a raduni di oltre 50 persone da cui possono derivare pericoli per l'incolumità pubblica, l'ordine pubblico o la sanità pubblica", ha poi spiegato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Ci siamo mossi e ci stavamo già lavorando - ha aggiunto in relazione al decreto sui rave party - i requisiti di necessità e urgenza li ravvisavamo nel fatto che probabilmente l'assenza di una disciplina normativa efficace nel nostro paese ci rendeva particolarmente vulnerabili, come la cronaca degli ultimi anni testimonia. Peraltro si tratta di eventi particolarmente pericolosi non solo per le stesse persone che li commettono ma sono anche molto dispendiosi anche per l'impiego delle forze dell'ordine che ne consegue".
In tema di sanità, Meloni ha spiegato di aver deciso "di anticipare la fine dell'obbligo vaccinale per il personale sanitario e delle Rsa a domani perché questo ci consente di prendere quattromila persone e rimetterle al lavoro in un sistema che ha già problemi di personale". È stato invece confermato l'uso di mascherine negli ospedali e nelle Rsa, dopo che nei giorni scorsi si era ipotizzato di far decadere l'obbligo.
"Il provvedimento che abbiamo preso oggi è quello di anticipare al 1° novembre la scadenza dell'obbligo vaccinale per gli esercenti le professioni sanitarie, che per altre categorie era scaduto il 15 giugno scorso", ha poi aggiunto il ministro della Sanità Orazio Schillaci. "Innanzitutto oggi il quadro del Covid-19 è mutato rispetto a quando questo provvedimento era stato preso, c'è una diminuzione dell'incidenza dei contagi e in particolare l'impatto sugli ospedali continua a essere limitato nei posti in aree mediche e in terapia intensiva. A questo si aggiunge la grave carenza del personale medico e sanitario nei nostri ospedali che deriva da una programmazione sbagliata negli ultimi 10 anni. Aver rimesso a lavorare questi medici e operatori serve a contrastare la carenza", ha precisato. Nel suo intervento, il ministro ha poi voluto "ribadire quella che è stata l'importanza dei vaccini nel contrasto alla pandemia di Covid e per ringraziare sentitamente i medici e tutti gli operatori sanitari che si sono prodigati, pagando anche un pesante tributo di vittime".