"Meloni difenderà l'eredità economica di Draghi", dice Renzi. Che poi attacca Pd e M5s: "Populisti"
Le presidenze di Copasir e Rai? "Ci sono due opposizioni,una riformista e una populista. Facciamo una a testa", dice il leader di Italia viva al Messaggero. "Nel 2024 possiamo provare a fare il salto verso il partito unico con Calenda. Nordio la miglior scelta"
"Noi saremo all'opposizione", ma per giudicare il nuovo governo serve ancora tempo, è al momento prematuro, "superficiale": Matteo Renzi non si sbilancia su Giorgia Meloni e distingue il "tempo della campagna elettorale e il tempo per governare". Che richiedi altri passaggi, più complessi e complicati. E impone anche qualche ripensamento: "Meloni ha fatto opposizione a Draghi ma sarà laprima a difenderne l’eredità economica. Non lo farà per scelta ideologica ma perché ne ha bisogno", dice allora Renzi al Messaggero, in un'intervista i cui non nasconde l'apprezzamento per Carlo Nordio ("La miglior scelta") e riserva i toni più duri alle altre opposizioni - "populiste"- e in particolare al Pd.
"Se Letta avesse fatto un accordo con noi o con i 5 stelle oggi non ci sarebbe un governo Meloni. Nessuno chiede conto al gruppo dirigente di questo errore storico. Ma tutti attaccano noi, mentre nel frattempo Conte si sta mangiando ciò che resta dei dem", è la versione dura del capo di Italia Viva, che tuttavia rispetto a possibili alleanze in futuro verso le prossime regionali - dal Lazio alla Lombardia - non chiude del tutto la porta: "Entro novembre terremo le nostre assemblee nazionali per far nascere una federazione unitaria. Quella sarà la sede dove discutere le alleanze".
Nel frattempo c'è da giocare un'altra partita, quella per le presidenze delle Commissioni Copasir e Rai. E Renzi rivendica un ruolo anche per il Terzo Polo: "Ci sonodelle presidenze che vanno –per legge o per consuetudine all’opposizione. Per il momento le dodici posizioni ch spettavano alle opposizioni sono state interamente occupate dall’ingordigia di Pd e di Cinque Stelle", attacca il senatore toscano, sottolineando la diversità anche tra chi ha scelto di opporsi a Meloni. "Noi facciamo politica e diciamo: ci sono due opposizioni, una riformista e una populista, facciamo una presidenza per uno. Tutto qui. Se le opposizioni si trovano d’accordo, meglio. Altrimenti ci saranno più candidati e sceglierà la maggioranza dentro le opposizioni. Suggerisco a Pd e grillini di abbandonare la strada dell'arroganza per trovare", è l'avviso di Renzi, forse convinto - o quantomeno ottimista - di riuscire alla fine a spuntare almeno una casella.
Per Renzi comunque c'è vita oltre le presidenze di commissioni, per questo assicura che il legame con Calenda e con Azione è ben saldo: "Abbiamo il dovere e l'interesse di lavorare insieme". E dopo la federazione trale due forze politiche che dovrebbe arrivare già questo mese, l'ex sindaco di Firenze fissa già l'appuntamento successivo: "Nel 2024 possiamo provare a fare il salto verso il partito unico. Il Pd si dividerà trachi vuole inseguire Conte e chi invece preferisce una strada riformista. Noi non dobbiamo perdere di vista il grande obiettivo della creazione di una casa comune per chi crede nella politica e non nel populismo".