editoriali
Le virtù della Mattarellanomics
Dopo il Covid, il richiamo del Colle sul risparmio. Appunti per Giorgia Meloni
Le parole sono misurate come al solito, e come al solito significative. “La difesa del valore dei redditi e del risparmio contro la crescita dell’inflazione, dovuta all’impennata del costo dell’energia e degli altri beni di prima necessità, appare, più che mai un compito primario al quale la Repubblica è tenuta per Costituzione”. Interviene così, Sergio Mattarella, nella giornata mondiale per il risparmio. E qui forse non è il caso di ricordare che quel principio costituzionale – quello della tutela del risparmio, appunto – fu quello in nome del quale il capo dello stato nel 2018 si oppose alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia. Non è più il tempo in cui il populismo cercava nello scontro con Bruxelles – e con le leggi dell’economia – la sua legittimazione. Oggi, semmai, Meloni si esibisce in esercizi di europeismo e responsabilità per non fare allarmare mercati e istituzioni comunitarie.
Del resto, ha proseguito Mattarella nel suo messaggio, “nell’èra dell’incertezza la fiducia è merce preziosa, indispensabile per la ripartenza: offrire un clima positivo e una rete di sicurezza è una responsabilità che non può essere evasa”. Un richiamo alla responsabilità, dunque, e alla realtà. Ed è il secondo che, sia pure indirettamente, il presidente della Repubblica offre al dibattito politico. Dopo quello sul Covid, ora tocca ai conti pubblici, proprio alla vigilia del varo della legge di Bilancio. E tocca sperare che, sul fronte economico, prevalga un senso di responsabilità maggiore di quello mostrato sul terreno sanitario, dove le spinte aperturiste (in parte smentite da una marcia indietro sull’obbligo delle mascherine negli ospedali) sono parse improntate a un certo tasso di rivendicazione identitaria. Se sulla Finanziaria l’approccio fosse lo stesso, si rischierebbe di fare danni.