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la confessione

Meloni: "Berlusconi? Ci sono state incomprensioni. Sarei andata in Aula senza accordo"

Redazione

La premier ha svelato alcuni retroscena sui giorni in cui si è formato il governo: "Con Salvini ho rapporto nuovo, mi ha aiutato. Berlusconi? Tensioni figlie del passaggio di consegne. Non so quanto sia stato ben consigliato all'inizio"

Salvini? "Con lui si è stabilito un rapporto nuovo e diverso. Mi ha aiutato". Mentre con Berlusconi, "c'è stata qualche incomprensione in più, figlia del passaggio di testimone" come leader del centrodestra. Sono alcune rivelazioni che la neo premier Giorgia Meloni ha fatto a Bruno Vespa nel suo nuovo libro "La grande tempesta. Mussolini, la guerra civile. Putin, il ricatto nucleare. La Nazione di Giorgia Meloni". In cui il capo del governo passa in rassegna i giorni, cruciali, della formazione e della nascita del nuovo esecutivo. Che hanno vissuto una fase di turbolenza, e in cui a tratti il rapporto tra la leader di Fratelli d'Italia e il presidente di Forza Italia è apparso ai minimi termini, al punto di far saltare tutto, ancor prima che nascesse.

E infatti la ricostruzione che dà Meloni stessa va a parare dalle parti di una rottura sfiorata. "Non ho mai temuto davvero di non riuscire a fare un governo anche se ho preso in considerazione l'ipotesi di presentarmi in Parlamento senza un accordo preventivo con tutti gli alleati, quando alcune proposte mi sono sembrate irricevibili", ha confessato la premier. "Nonostante io fossi andata incontro a tutti senza sfogliare il manuale Cencelli, perché i numeri avrebbero detto altro. Ma a me interessava formare una squadra che funzionasse, un governo inattaccabile, serio, adeguato, ben calibrato. E credo di esserci riuscita".

Tornando al rapporto con gli alleati, Meloni ha quindi accreditato le ricostruzioni secondo cui, nonostante fosse stato descritto come il suo principale competitor all'interno della coalizione, Matteo Salvini le sia stato di grande aiuto nella fase delle trattative per far nascere il governo da lei presieduto. "Ha capito quel che si poteva e quel che non si poteva fare e mi ha aiutato a cercare soluzioni. In certe situazioni lui mi ha chiesto di aiutarlo, in altre io l'ho chiesto a lui. Franchezza reciproca senza polemiche. Un mediatore? Beh, il fatto di non schierarsi aprioristicamente con Berlusconi mi ha aiutato molto", ha sottolineato a proposito del segretario del Carroccio.

Mentre a proposito del rapporto instaurato recentemente con Silvio Berlusconi, Meloni è stata piuttosto schietta. Confermando le tensioni. "Quando si vivono certi momenti epocali, è fatale che ci siano delle scosse. Non so quanto sia stato ben consigliato all'inizio, ma devo riconoscergli la lucidità di capire quali fossero alla fine le priorità per non deludere chi aveva creduto in noi e nel ritorno dopo undici anni a un governo politico di centrodestra", ha analizzato. "Il suo discorso sulla fiducia pronunciato al Senato il 26 ottobre è stato bello e importante, e sono stata contenta di applaudirlo". Fatto sta che fino a qualche ora prima era disposta ad andare in Aula anche senza aver ricucito con Forza Italia. Ed è lei stessa ora a confermarlo.