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Meloni al M5s: "La pace non si fa con le bandierine. I russi non si ritireranno con il Rdc"
La premier al Senato è intervenuta di nuovo sull'invio di nuove armi a Kyiv: "Tirarsi indietro non cambierebbe l'esito del conflitto ma ci renderebbe un paese inaffidabile". E rivolgendosi ai grillini: "Come convinciamo i russi a ritirarsi, magari con il Reddito di cittadinanza?"
Una stoccata (ma anche una lezione) a chi attacca il governo per l'invio di nuove armi all'Ucraina. Ma anche un modo per sciogliere in Parlamento tutte le ambiguità sul voto di ieri, in cui alla fine gli unici che si sono tirati indietro sono i parlamentari del M5s. Così quest'oggi, nella replica al dibattito in Senato alla vigilia del Consiglio europeo di giovedì e venerdì, la premier Giorgia Meloni ha voluto rispondere direttamente alle argomentazioni degli esponenti grillini, in particolare del senatore Pietro Lorefice. Che nel suo intervento a Palazzo Madama aveva sottolineato come "10 mesi di guerra hanno dimostrato che bullizzare un bullo non funziona". E chiesto che l'Ue non diventi "una succursale della Nato".
“L'invio di armi all'Ucraina è stato deciso dal precedente governo che aveva alla guida il M5s, per questo vi ringrazio", ha esordito il capo del governo rivolgendosi ai banchi del Movimento. "Vorrei sapere su quali basi volete avviare i negoziati, perché non basta sbandierare delle bandierine della pace. L'Ucraina deve arrendersi per negoziare la pace? Potete dirci come convincere le truppe russe a ritirarsi, con il reddito di cittadinanza? L'unica possibilità per arrivare a un tavolo di negoziazioni è che ci sia equilibrio nel conflitto, e questo passa esclusivamente dal sostegno all'Ucraina", ha aggiunto Meloni. Che poi è andata avanti nello spiegare la ratio dell'intervento del governo a favore di Kyiv.
"Senza sostegno avremmo avuto un'annessione, un'invasione. Per raggranellare un po' di consenso siamo disposti a mettere a repentaglio il futuro della nostra nazione, della nostra civiltà, i valori che abbiamo costruito in questi anni e la sicurezza dei nostri cittadini? Non sono e non siamo d'accordo. Voi credete davvero che se l'Italia decidesse di estraniarsi dal resto della comunità internazionale questo cambierebbe l'esito del conflitto? No. Cambierebbe solo l'approccio nei nostri confronti, saremmo visti come un paese inaffidabile che scappa. Una nazione così non sarà mai rappresentata da un governo guidato dalla sottoscritta. Io voglio un'Italia credibile, affidabile, seria che possa per questo anche chiedere solidarietà, attenzione, difendere i propri interessi nazionali", ha poi rimarcato ancora la leader di FdI. Lanciando un monito finale. "Il nostro valore di esportazioni con la Russia viaggia intorno all'1 per cento, con l'Occidente all'80 per cento. Per ciò attenzione quando si maneggiano materie che richiedono un certo grado di approfondimento”. Conte avrà preso appunti?