Foto di Angelo Carconi, via Ansa 

ostruzionismo fallito

Il decreto Rave è legge: approvato con la "ghigliottina"

Redazione

153 voti a favore, 116 contrari e un astenuto. Dopo la convocazione di ieri alla Camera e una notte passata in aula, il presidente Fontana va diretto al voto. E la norma viene ufficializzata

Con 153 voti favorevoli, 116 contrari e 1 astenuto - e 13 deputati di Forza Italia che non hanno partecipato al voto - è stato approvato il decreto Rave. La conversione in legge è arrivata dopo una notte passata alla Camera dei deputati, con le opposizioni impegnate a fare ostruzionismo, nel tentativo di posticipare il voto. La scadenza ultima prima dell'affossamento della legge era prevista per la mezzanotte di oggi e circa sei ore fa, con 101 deputati che dovevano esprimere la dichiarazione di voto - ognuno con 10 minuti di tempo -, la maggioranza aveva meno di 12 ore per approvare il testo.

Così, il presidente della Camera Lorenzo Fontana è ricorso alla cosiddetta "ghigliottina", che permette di passare direttamente al voto finale, dichiarando: "La presidenza si trova costretta, nell'esercizio delle responsabilità che l'ordinamento le affida, a porre direttamente in votazione finale il disegno di legge di conversione al fine di assicurare che la deliberazione dell'Assemblea avvenga nei termini costituzionali, senza concedere la parola ai deputati che hanno fatto richiesta per dichiarazione di voto finale o a qualunque altro titolo". 

Nella norma anti-Rave viene introdotto il 633-bis, che punisce gli organizzatori di mega-grandi raduni musicali su terreni non propri in cui si faccia anche uso di sostanze stupefacenti con il carcere da 3 a 6 anni. Inoltre, anticipa il reintegro dei medici no-vax al 2 novembre. Prima dell'approvazione della legge, i medici e gli operatori sanitari che non si erano vaccinati sarebbero potuti rientrare a lavoro il primo gennaio 2023. Così il personale No vax viene reintegrato e il pagamento delle multe per coloro che avevano contravvenuto alla norma viene reintegrato - per questo la capogruppo al Senato di FI, Licia Ronzulli, non ha voltato il decreto. Infine, i reati contro la Pubblica amministrazione vengono eliminati dall'elenco di quelli ostativi, andando in senso contrario rispetto alla cosiddetta "legge Spazzacorrotti", a firma 5 stelle, della precedente legislatura. 

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