Editoriali
Il ministro della Difesa contro la propaganda di Mosca sulle mine. Ben fatto
Non è soltanto una giusta replica a notizie false, ma una difesa delle regole di convivenza internazionale
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha risposto per le rime alle insinuazioni russe che accusavano l’Italia di aver fornito all’Ucraina mine antiuomo. La Russia “mente sapendo di mentire” ha replicato smentendo la falsa notizia, accompagnata da foto, che ritraggono mine che in realtà non possono essere italiane “per una moltitudine di ragioni … perché la produzione di mine antiuomo in Italia si è interrotta più di 28 anni fa con una moratoria del governo italiano”. L’Italia, peraltro, ricorda il ministro, è stata “tra i primi firmatari del trattato di Ottawa contro le mine antiuomo” mentre quella ritratta nelle foto è stata prodotta in estremo oriente.
Crosetto conclude diffidando “la Russia e i suoi terminali diplomatici dal continuare a propagare notizie false su questo argomento”. Non si tratta soltanto di una giusta e giustamente risentita replica a notizie false, ma di una difesa delle regole della convivenza internazionale, sancite da trattati che la Russia invece non rispetta affatto. Naturalmente la responsabilità di Vladimir Putin va ben al di là della mistificazione, ma è importante mettere in chiaro che chi lo contrasta del tutto legittimamente non lo fa violando gli accordi e i trattati.
E’ abbastanza evidente che questa ultima trovata propagandistica del Cremlino punta a sollecitare qualche riserva da parte dei “pacifisti” a senso unico verso l’imminente presentazione e discussione di un decreto di proroga dell’esportazione di armamenti a vantaggio dell’Ucraina. La risposta netta di Crosetto serve anche a evitare che questa manovra trovi qualche consenso pretestuoso. L’Italia fa la sua parte nella difesa dei princìpi su cui si basa la convivenza internazionale, lo fa senza derogare dalle regole e dagli impegni, cercando di contribuire alla difesa di un paese che rifiuta di sottomettersi a una inaudita violenza. Ribadirlo sempre e in particolare quando l’avversario cerca di intorbidare le acque è giusto e necessario e Crosetto non si è sottratto a questo dovere.