Editoriali
I numeri sballati di Piantedosi sui migranti
Per il ministro la curva degli sbarchi è in calo. Ma il capo del Viminale ha mancato di citare le cifre degli ultimi due mesi del governo Meloni, che descrivono una curva in ascesa. Ha provato a girarla al contrario?
Ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fatto intendere che i migranti hanno capito che in Italia il vento è cambiato e che non conviene più rischiare la vita attraversando il Mediterraneo. Di ritorno da Agrigento, dove lunedì aveva provato a rassicurare i sindaci siciliani sopraffatti dai numeri fuori portata della prima accoglienza, l’ex prefetto ha spiegato martedì in tv a “L’aria che tira” che in realtà le cose non vanno poi così male. “I primi due mesi di questo governo hanno fatto segnare una flessione della curva di crescita” degli sbarchi di migranti. “Un qualche segnale lo abbiamo lanciato”, ha aggiunto Piantedosi.
Non è del tutto chiaro quale messaggio esattamente sia stato lanciato e soprattutto a chi; a voler essere maliziosi, verrebbe quasi da pensare che, secondo il ministro, trafficanti e migranti si facciano scrupoli se partire o meno a seconda del colore politico del governo insediato in Italia. Ma sta di fatto che il capo del Viminale ha mancato di citare i numeri degli ultimi due mesi del governo Meloni. Numeri che, raccolti e pubblicati dallo stesso ministero dell’Interno, descrivono una curva in ascesa. Se a novembre 2022 gli sbarchi sono stati leggermente inferiori rispetto allo stesso mese del 2021 (9.058 contro 9.517), a dicembre il numero degli arrivi ha ampiamente compensato il calo precedente, registrando 10.799 migranti sbarcati contro i 4.534 del 2021. A gennaio le cose sembrano andare ancora peggio. Nei primi nove giorni del 2023 sono già arrivate sulle nostre coste 3.709 persone, a fronte di appena 378 dell’anno precedente.
E’ chiaro che se la curva degli arrivi punta decisamente verso l’alto la colpa non è da imputare al nuovo governo. Semmai, ciò che stona è il tentativo di raccontare a giorni alterni realtà diametralmente opposte: se di lunedì si danno pacche sulle spalle ai sindaci del sud per gli hotspot sovraffollati, è dura essere credibili quando di martedì si racconta in tv che “la curva degli sbarchi è in calo”. Chissà che ne pensano i sindaci di Lampedusa e Pozzallo.