Foto di Roberto Monaldo, via LaPresse 

il tavolo

Non buona la prima: perché l'incontro tra governo e sindacati non è andato bene

Redazione

Ieri la ministra del Lavoro Calderone ha iniziato i lavori con Cgil, Cisl e Uil per superare la legge Fornero. Ne è uscito solo un calendario di date future

Un calendario degli obiettivi futuri e una nuova data, l'8 febbraio, per definire il da farsi su donne e giovani. È l'esito dell'incontro sulle pensioni di ieri tra la ministra del Lavoro Marina Calderone e i sindacati. Mentre in Francia infuria la protesta contro il prolungamento dell'età minima pensionabile - da 62 a 64 anni a partire dal 2030 - in Italia il tema resta semi congelato. Il tentativo unanime è superare, ma in modo graduale, la legge Fornero prima dell'estate.

 

Ma tra le sigle sindacali, in particolare Cgil e Uil, e i membri del governo il clima è teso e le accuse sono reciproche. Di fronte alla rivendicazione dei sindacati, che hanno insistito sulla loro piattaforma per la riforma previdenziale "già illustrata e presentata al governo", la ministra ha ammesso che la sua, di piattaforma, non è stata ancora consegnata al ministero. Mancano i fatti: per ora c'è qualche presupposto. Anche se, il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri ha ribadito: "Le nostre proposte sono chiare da tempo"; e quello della Cgil, Maurizio Landini, ha finito la pazienza: "Noi vogliamo avviare una trattativa sulle nostre proposte, e capire prima del Def quante risorse ci sono. Non abbiamo avuto alcuna risposta di merito". 

Il muro contro muro è dato anche da un quadro futuro che non promette bene. Al tavolo, il presidente dell'Inps Pasquale Tridico ha ricordato che il rapporto tra lavoratori attivi e pensionati è in un trend discendente: nel 2029 scenderà all'1,3 (ora è all'1,4), fino ad arrivare all'1 a 1 nel 2050. Inoltre, le risorse scarseggiano e, con una spesa pensionistica già importante - il costo annuo per il welfare che comprende previdenza, sanità e assistenza è di 518 miliardi -, l'inflazione che non frena non rende semplice modulare un progetto concreto di riforma

 

Ma il discorso sui fondi, molto caro ai sindacati, innervosisce le istituzioni, tanto che, nel corso dell'incontro, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon è sobbalzato: "Siamo qui per definire gli interventi di revisione del sistema, non le risorse", ha affermato. 

Nel marasma litigioso, il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, resta invece pacato, disposto ad attendere: "Apprezziamo la disponibilità del ministro Calderone di iniziare un dialogo per cambiare la legge Fornero" ha detto. E nonostante la mancanza di concretezza sia palese, la si può giustificare pensando che: "Certo è solo un primo tavolo".