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Tra roma e strasburgo

Bonelli dice no all'ingresso del M5s nei Verdi Europei: "Trasformisti e opportunisti"

Redazione

"Fortemente contrari", spiega il portavoce, presentando con Elisabetta Evi un dossier che mette in mostra le lacune grilline in tema di ecologia e le capriole politiche degli ultimi anni. La replica: "Attacchi strumentali, non esiste il monopolio sull'ambientalismo"

No all'adesione del M5s al gruppo dei Verdi europei. È il messaggio che arriva oggi dai Verdi italiani, che esprimono un parere "fortemente contrario" rispetto all'ingresso dei grillini nell'eurogruppo ambientalista. Le ragioni di questa posizione le hanno spiegate questa mattina i leader ecologisti italiani, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi (che al Parlamento europeo è stata eletta proprio con il M5s, prima di prendere un'altra strada), nel corso di una conferenza stampa presso la Stampa estera. Hanno presentato un dossier, che sarà inviato anche agli omologhi europei, in cui facendo riferimento alla storia grillina, ma anche alle evoluzioni più recenti, viene sottolineato il  ''trasformismo” e il “puro opportunismo” del Movimento e del suo leader, Giuseppe Conte. 

 

Si mettono così in guardia i Greens/Efa (così si chiama il gruppo a livello europeo) rispetto all'iniziale scetticismo del M5s verso l'Europa e l'Euro, i rapporti con il leader della destra xenofoba Nigel Farage, uno dei profili più attivi per la Brexit. Il dossier passa poi in rassegna le azioni dei grillini una volta al governo: dai decreti sicurezza approvati con la Lega di Salvini al piano clima ed energia, inviato dall'esecutivo Conte all’Ue nel 2019, che non rispettava gli obiettivi climatici. E ancora viene ricordato il nulla di fatto sull'Ilva, il condono edilizio su Ischia contenuto nel decreto legge Genova del 2018 e il mini condono fiscale del governo giallo verde.

Senza dimenticare la politica estera, le strette relazioni intercorse per un periodo, quello di massima tensione in Francia, con i Gilet gialli o il posizionamento a lungo ambiguo sulla Russia, sull'annessione della Crimea e le promesse di ritirare le sanzioni. Ci sono poi i rapporti con Donald Trump e Jair Bolsonaro. 

“Conte ha cambiato pelle più volte - ha spiegato Angelo Bonelli -, passando dalla destra estrema alla sinistra, e anche oggi, per le regionali nel Lazio, il M5S avrà un ruolo probabilmente determinante nel consegnare la regione alla destra. Ai Verdi Ue diciamo di fare molta attenzione e per questo avvieremo un tour politico tra Berlino, Parigi e Bruxelles per spiegare alla stampa locale quanto questa scelta può essere determinante”.  “L'ingresso dei 5S sarà deciso da un voto che avverrà nel gruppo nel giro di una paio di mesi. Il gruppo è sovrano ma la famiglia dei Verdi europei ha potere di influire su questa decisione, forte anche del sostegno di altri partiti Verdi europei”, ha aggiunto Evi, invitando i colleghi di Strasburgo a dire no al M5s. Sono gli strascichi di un faticoso rapporto, quello tra Conte e lo stesso Bonelli, che va avanti ormai da mesi e ulteriormente incrinato dalle rispettive posizioni rispetto al prossimo appuntamento elettorale.
 


 

"Si moltiplicano gli attacchi palesemente strumentali e inutilmente polemici da parte dei Verdi. Chi ha a cuore la salvaguardia del pianeta, deve avere come obiettivo quello di allargare quanto più possibile il fronte politico e conquistare il più ampio consenso nell’opinione pubblica. Queste battaglie non possono essere appannaggio di un solo partito, come se esistesse il monopolio di uno spazio politico da sfruttare negli anni", ha fatto sapere con una nota la delegazione grillina in Europa, puntando il dito contro "le rendite di posizione: in politica, non esistono a meno che non ci si accontenti di qualche zero virgola". I grillini, inoltre, rispediscono al mittende tutte le accuse arrivate da Bonelli ed Evi. 

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