il contrappasso
Ora è il ministro leghista Giorgetti a chiedere "più Europa"
Secondo il titolare dell'Economia, "se avessimo fatto quello che hanno fatto Parigi e Berlino saremmo stati accusati di sovranismo". E chiede di rivedere il Patto di stabilità
Il viaggio dei ministri dell'Economia francese e tedesco, Le Maire e Habeck, a Washington non offende il governo italiano, ma di certo "lo sorpende". Perché "l'avesse fatto l'Italia, questo governo sarebbe stato accusato di essere sovranista e antieuropeo. Saremmo sotto processo". A dirlo è il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in un colloquio con il Corriere della Sera e altri quotidiani europei. Più di un'ora di conversazione in cui il titolare di via XX settembre si è tolto più di qualche sassolino dalle scarpe.
Secondo Giorgetti, la fuga in avanti non è sbagliata solo perché rischia di creare "un'Europa di serie A e un'Europa di serie C". Ma anche e soprattutto perché sul punto specifico della visita all'amministrazione americana, "non è che si può prendere solo un pezzo, gli aiuti di Stato, senza discutere del resto. Il muoversi in modo disordinato può far saltare l’Europa. Le istituzioni e le regole europee sono in grave situazione di stress. Se si comincia a cedere sui principi del mercato unico, non tiene più un sistema che è già troppo articolato". Di fatto, è la disamina del ministro dell'Economia, si dovrebbe sfruttare questa contingenza temporale per essere più ambiziosi. E prendere la palla al balzo per arrivare a una modifica delle regole di bilancio europee. "Se il rilassamento dei vincoli e le deroghe sugli aiuti di Stato proseguono e a fine anno tornano in vigore le regole del Patto di Stabilità, allora si crea un disallineamento. In concreto non potrei fornire gli aiuti, anche usando i fondi in prestito dal Piano nazionale di ripresa perché comunque dovrei rispettare i vincoli di bilancio", analizza il leghista. Invece, "sarebbe un passo in avanti enorme se nel Patto di stabilità queste spese per il rinvestimento avessero un trattamento diverso rispetto alle spese correnti per personale o pensioni".
Un lungo discettare di modi, per muoversi come un corpo solo e da non disgregare l'ideale comunitario. E infatti secondo Giorgetti quello che serve, da qui ai prossimi mesi, non è meno ma più Europa. Che detto da un'esponente della Lega, seppur del filone da sempre più moderato, resta un bel contrappasso.