I numeri
L'effetto Elly Schlein traina il Pd nei sondaggi (+2,6 per cento) e piccona il M5s
Nella prima rilevazione dopo l'elezione a segretaria, i dem guadagnano più di due punti e mezzo tornando a essere la prima forza d'opposizione. Ne fanno le spese i grillini (-1,3) e l'alleanza Verdi-Sinistra italiana. Resta stabile FdI
La variabile Schlein modifica gli equilibri fra le forze di opposizione: se finora poteva essere soltanto una congettura, ora arrivano i primi sondaggi che certificano l'influenza della neosegretaria dem sulle quote elettorali dei partiti di centrosinistra. Nelle ultime rilevazioni di Swg, divulgate come di consueto ieri sera dal tg La7, il Partito democratico torna a essere il primo contendente di Giorgia Meloni, attestandosi al 19 per cento e segnando un balzo di oltre due punti e mezzo rispetto ai dati della scorsa settimana (+2,6). L'elezione di Schelin traina dunque i dem, e allo stesso tempo erode il consenso nel Movimento 5 stelle: a confronto con il lunedì precedente, perde quasi un punto e mezzo, fermandosi a poco meno del 16 per cento (-1,3). Analogalmente, Schlein sembra fagocitare anche l'elettorato dell'alleanza Verdi-Sinistra italiana, il secondo partito che ha perso più consensi dopo il M5s: il calo è di quasi un punto percentuale (-0,8).
Fratelli d'Italia e le altre forze di governo (Lega e Forza Italia) non paiono invece risentire dell'elezione di Schlein. Anzi: se il partito di Giorgia Meloni è stabile oltre il 30 per cento (30,7), sia il Carroccio sia Forza Italia segnano un leggero avanzamento, rimanendo attorno all'8 e al 6 per cento (8,8 e 6,6).
Tali impressioni sui flussi dell'elettorato di centrosinistra trovano conferma anche in un'altra statistica realizzata da Swg. Nel campione di chi dichiara la sua preferenza per il Pd, più del 20 per cento afferma che prima dell'elezione di Schlein non avrebbe votato più a favore dei dem. Mentre rimane comunque preponderante la quota di "fedeli", ossia chi già votava Pd quando alla guida si trovava Enrico Letta e ora esprime il suo consenso anche per Schlein. A questi si aggiunge un quasi 30 per cento di "attendisti": la fetta cioè che ad oggi non sa se voterebbe o meno il Pd, ma aspetta di vedere quale direzione politica assumerà il partito.
Ai numeri incoraggianti delle proiezioni di voto, si aggiunge il dato sui tesseramenti arrivato nella serata di ieri. Dopo l'annuncio di Schelin sulla riapertura delle iscrizioni domenica sera in tv ospite di Fabio Fazio, in meno di quarantott'ore sarebbero più di quattromila le nuove adesioni al Pd. Segnali di fiducia dettati da un riorientamento dell'elettorato di sinistra.