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Il sogno-annuncio di Meloni: una guida femminile per (almeno) una delle grandi partecipate
Alla vigilia dell'8 marzo, la premier esplicita l'intenzione di dare un'impronta di genere alle maggiori società pubbliche. I nomi vanno da Morselli, ad di Acciaierie, a Di Foggia, vicepresidente di Nokia
"La sfida non è quante donne siedono in posti di potere, ma in quale ruolo. La sfida è quando avremo il primo amministratore delegato di una società partecipata statale donna". La rosa delle possibili candidate alla guida di una delle cinque grandi società pubbliche che dovranno presto sostituire i ruoli delle posizioni apicali (Eni, Enel, Leonardo, Poste, Terna) sta già trapelando. Così come l'intenzione della premier di segnare le grandi aziende di stato con un'impronta di genere: sul Foglio ne avevamo già scritto lo scorso 28 febbraio. Già allora, quando la principale notizia ad avere una connotazione di genere era l'elezione di Elly Schlein a segretaria del Pd, si faceva il nome di Lucia Morselli, attuale ad di Acciaierie d'Italia (ex Ilva). Morselli, la cui lunga carriera ha origine in Olivetti, è uno dei nominativi più in vista, insieme a Giuseppina Di Foggia, vicepresidente di Nokia.
La lista, però, è fitta. C'è Margherita Della Valle, cfo di Vodafone, fa anche parte del consiglio di amministrazione di Mediobanca. Ma anche, come riporta il Messaggero, Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice generale di Bankitalia; e ancora, Alessandra Ricci, ad di Sace, Roberta Neri, a guida di Irideos e Cristina Scoccha di Illy.
L'annuncio auspicio della premier di ieri, alla vigilia dell'8 marzo, nella sala Aldo Moro a Montecitorio, è stato accompagnato da un riferimento (ribaltato) a Elly Schlein: "Essere sottovalutate è un grande vantaggio, perché spesso non ti vedono arrivare".
Equilibri istituzionali