La ricorrenza
Quarantacinque anni dal rapimento di Moro: letture foglianti dall'archivio
Il 16 marzo 1978 il presidente della Democrazia cristiana veniva rapito da un comando delle brigate rosse: seguiranno cinquantacinque giorni di prigionia e l'uccisione, con il corpo poi ritrovato nell'auto in via Caetani
Alle nove del mattino di quarantacinque anni fa, il presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro veniva rapito da un comando delle brigate rosse in via Fani, nel quartiere Trionfale a Roma. Moro si stava recando in Parlamento, per votare la fiducia al nuovo governo di Giulio Andreotti, dove per la prima volta sarebbero dovuti entrare anche i deputati del Partito comunista italiano di Enrico Berlinguer. L'auto di Moro sbatté con una Fiat 128 che gli aveva tagliato la strada: seguirono spari che uccisero sul colpo gli agenti Giulio Rivera e Raffaele Iozzino. Poco dopo sarebbero morti il vicebrigadiere Francesco Zizzi, l'appuntato Domenico Ricci e il maresciallo Oreste Leonardi, che si trovavano nell'automobile. Il presidente della Dc venne tenuto in prigionia per cinquantacinque giorni, fino all'uccisione con una scarica di proiettili nel petto. Il corpo verrà ritrovato nell'auto in via Caetani, a metà strada tra la sede della Dc e quella del Pci.
Alcune letture dall'archivio del Foglio sul rapimento e l'omicidio Moro