Nuovi temi, vecchie divisioni
Le diverse posizioni sulle coppie omogenitoriali, fuori e dentro il governo
Dalle famiglie arcobaleno all'utero in affitto. Per Giorgio Mulè (Forza Italia) si deve ripartire dal ddl Zan, "senza pregiudizi ideologici". Secondo il leghista Pillon è in corso "una demolizione della famiglia". Così i diritti fanno discutere la maggioranza
Lo stop della trascrizione all'anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali nel comune di Milano costringe la maggioranza a confrontarsi sul tema - scivoloso - dei diritti. Le ultime posizioni registrate sono quelle di Simone Pillon, ex senatore della Lega, e Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera di Forza Italia, entrambi intervistati sui quotidiani di oggi. Se per l'esponente del Carroccio si sta assistendo a una "demolizione della famiglia, passo dopo passo, dietro lo slogan 'Love is love'", il deputato azzurro si dice "pronto ad andare incontro alle coppie diverse dal matrimonio tra uomo e donna": ipotizzando una discussione che riparta dal ddl Zan – il disegno di legge dem bocciato dal Senato durante il governo Draghi –, "senza pregiudizi ideologici".
Fratelli d'Italia si era già espressa per conto del suo vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, intervenuto sabato sera nella trasmissione "In onda" su La7. Le sue parole sulla "maternità surrogata" – che secondo Rampelli destina i figli "a crescere in una vita tormentata semplicemente perché desidererebbero avere una mamma, come natura prevede" – hanno dato il via a una reazione a catena fra partiti di governo e opposizione, in un rimpallo reciproco di accuse. L'intervento di Rampelli è stato criticato soprattutto per l'uso di un verbo, quando ha detto che : "Se due persone dello stesso sesso chiedono il riconoscimento, e cioè l'iscrizione all'anagrafe, di un bambino che spacciano per proprio figlio significa che questa maternità surrogata l'hanno fatta fuori dai confini nazionali".
Ma la spaccatura attraversa prima di tutto la maggioranza, come si evince proprio dal commento alle parole di Rampelli. Pillon non si fa problemi a difendere l'esponente di FdI: "La legge prevede con chiarezza che l'utero in affitto sia un delitto, non mi pare quindi un termine particolarmente efferato". Opposta invece l'interpretazione di Mulè, secondo il quale Rampelli sarebbe incappato in "un incidente lessicale". A questi si aggiunge la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella intervistata da Lucia Annunziata a "Mezz'ora in più" su Rai 3: "La maternità surrogata è proibita e bisogna chiamarla col suo nome", dice l'esponente di FdI. E annuncia una legge "contro l'utero in affitto".
Nelle fila dell'opposizione, il Pd - per tramite della sua nuova segretaria - ha annunciato una legge, pronta e da calendarizzare in Parlamento, che possa allargare il perimetro dei diritti. La proposta di Schlein segue il tweet di Calenda, il quale però sottolinea l'esigenza di mantenere come "reato la Gpa (gestazione per altri, ndr)". Così dichiarazioni e precisazioni illuminano i confini fra i diversi partiti, da una parte e dall'altra degli schieramenti e anche al loro interno.