la replica dall'opposizione
Conte attacca Meloni: "Sulle armi all'Ucraina siete la brutta copia di Draghi"
L'intervento dell'ex premier alla Camera: "Il suo è il governo delle giravolte. La prossima sarà il Mes". E sulle critiche rivoltegli ieri della premier: "Io in Europa ho ottenuto 209 miliardi, lei niente"
Sulla guerra in Ucraina "il suo governo è la brutta copia di quello di Draghi". Giuseppe Conte è intervenuto con questi termini nel dibattito alla Camera con la premier Giorgia Meloni, alla vigilia del Consiglio europeo. I poco più di dieci minuti di discorso del presidente del M5s sono stati un attacco diretto nei confronti della premier. Non solo il conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina, anche sulle accuse personali l'ex premier ha voluto rivolgere una stoccata alla Meloni, che ieri lo aveva tirato in causa al Senato.
"Le armi, da difensive sono diventate sempre più offensive. Non possiamo sostenere ulteriori forniture militari e invitiamo tutto il Parlamento a uscire da questo equivoco", ha detto Conte. Secondo cui all'epoca di Draghi il M5s si era assunto la responsabilità di inviare armi "a un paese aggredito, ma nella convinzione che alle armi si affiancasse una forte azione diplomatica. Quei principi sono stati traditi. Perché nessuna voce si leva in Italia a prendere le distanze dal nostro alleato inglese che ha annunciato l’invio di proiettili all’uranio impoverito? In un conflitto con una potenza atomica non ci sono vincitori, solo sconfitti. Lei sta portando l'Italia in guerra. Le riconosco di aver detto di volerci mettere la faccia, ma è una faccia di bronzo", ha aggiunto l'ex premier. Che ha introdotto il suo intervento scusandosi per la poca voce: "Perché ieri ho dato voce ai tanti esodati senza voce del superbonus".
Sull'immigrazione l'accusa invece è stata quella di fare propaganda: "Avevate annunciato il blocco navale, ma con voi gli sbarchi sono triplicati". Mentre sul Mes Conte ha detto che è "la prossima giravolta di questo governo". Poi, appunto, il passaggio finale, dedicato a rispondere direttamente alle dichiarazioni di ieri di Meloni, che a Palazzo Madama aveva detto: "Preferisco dimettermi che andare in Europa come Conte". "Ma io ho ottenuto 209 miliardi di euro, lei niente, anzi rischia di farci perdere i fondi del Pnrr", è stata la risposta stizzita. "Anche un esponente del suo partito nel 2020 ci ha riconosciuto di aver ottenuto dei risultati a Bruxelles. Si chiamava Giorgia Meloni".