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Il caso

E' scontro Giorgetti-FI sul condono penale. E ora il Colle vigila sulla norma

Redazione

Nel decreto sulle bollette prevista la cancellazione di tre reati per chi si mette in regola con i pagamenti. Forza Italia chiedeva un intervento più ampio, ma è arrivato lo stop del ministro dell'Economia. Intanto il Quirinale potrebbe muovere critiche su un'altra norma "omnibus"

Per capire che tipo di intervento sarà, per ora ci si deve affidare alla stringata anticipazione che ne dà il comunicato diffuso dal governo dopo il Cdm di martedì sera: "Si prevedono cause speciali di non punibilità di alcuni reati tributari". In sostanza, è una sorta di condono penale, che prevede l'esclusione di alcuni reati per chi si metta in regola con i pagamenti verso il fisco. Le fattispecie sono le seguenti: omesso versamento di ritenute per un importo superiore a 150 mila euro all’anno; omesso versamento dell’Iva per un valore superiore a 250 mila euro all’anno; indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50 mila euro.

Un novero di "concessioni" che vengono fatte ai contribuenti che però secondo almeno una parte della maggioranza dovevano essere più generose. Se è vero che i parlamentari di Forza Italia già nella discussione sulla legge di Bilancio avevano provato ad allargare le maglie del fisco per introdurre diverse forme di "perdono", come le chiamano i forzisti. Solo che prima la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, poi adesso il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, hanno voluto limitare l'applicazione e l'estensione del condono, visto che le opposizioni sono già arrivate a definirlo "una misura inaccettabile", per dirla con le parole del senatore del Pd Antonio Misiani. Insomma, non si volevano alimentare tensioni.

 

Ma al di là della legittimità politica di una misura che la maggioranza mirava a perseguire da alcuni mesi, l'apprensione nel governo risiede nel tipo di risposta che potrebbe esserci dal Quirinale. Che oramai sin dall'inizio dell'esecutivo Meloni opera un monitoraggio nei confronti di alcuni dossier di particolare importanza (vedi le concessioni balneari, con il conseguente rapporto da preservare con Bruxelles). Ma anche sulle questioni di forma è stato categorico: no all'abuso dei decreti cosiddetti omnibus, in cui spesso ci finisce tutto e il contrario di tutto. A ben guardare sembra proprio essere il caso del decreto bollette appena votato in Consiglio dei ministri.