(foto LaPresse)

il sondaggio

Cala la fiducia nei confronti di Meloni. Crosetto il ministro più apprezzato

Redazione

Per la prima volta dall'inizio del governo l'indice di fiducia nella premier scende sotto quota 40 per cento. Fratelli d'Italia torna a crescere nelle intenzioni di voto, mentre per il Pd l'effetto Schlein è in frenata

Per la prima volta dall'inizio del suo governo, la fiducia degli italiani nei confronti di Giorgia Meloni è scesa sotto quota 40 per cento. Lo fotografa un sondaggio Euromedia Research pubblicato sulla Stampa, che rende conto delle valutazioni degli italiani nei confronti dei diversi componenti dell'esecutivo, a oramai quasi sei mesi di distanza dal suo insediamento. 

Apprezza ed esprime fiducia nei confronti della premier il 39,7 per cento del campione, il dato più basso per l'appunto da quando ha giurato come presidente del Consiglio. Una dinamica piuttosto comune quando si è al governo e si fanno scelte che, giocoforza, scontentano qualcuno. Tra i componenti della squadra di governo, invece, quello con il grado di fiducia più alto è il ministro della Difesa Guido Crosetto (raccoglie il 37,6 per cento, seppur in calo del 6 per cento rispetto all'inizio del mandato). Segno che le posizioni nelle politiche di Difesa, ad esempio sulla guerra in Ucraina, hanno giovato a una valutazione benevola da parte dell'opinione pubblica. E che le questioni internazionali siano preminenti negli interessi degli italiani lo dimosta il fatto che subito dopo Crosetto, in termini di apprezzamento, si piazza il ministro degli Esteri Antonio Tajani (ha la fiduca del 37,5 per cento del campione). Poi tutti gli altri. Tra i "bocciati" figurano, in fondo alla classifica, la ministra del Lavoro Marina Calderone (17,8 per cento) e il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (17,5 per cento). In una scala da 0 a 10, la valutazione media che viene espressa dagli italia sul governo nella sua interezza è 5,03

Per quel che riguarda le intenzioni di voto, infine, dopo una lieve flessione Fratelli d'Italia inverte la rotta e riprende a crescere del più 0,9 per cento nell'arco di due settimane, salendo al 29,6 per cento. Sembra essersi frenato l'effetto Schlein per il Pd, che sempre nello stesso intervallo temporale perde lo 0,4 per cento e si ferma al 20,1 per cento. Poi ci sono M5s (15,2 per cento) e Lega (9,3 per cento). 

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