incontri diplomatici
Meloni vola in Etiopia per rilanciare il "piano Mattei". Sul tavolo anche il dossier immigrazione
Oggi e domani la presidente del Consiglio incontrerà gli omologhi etiope e somalo. L'intenzione è consolidare i rapporti nel Corno d'Africa per contribuire allo sviluppo socio-economico della regione e rafforzare la cooperazione sul piano migratorio
Oggi e domani Giorgia Meloni sarà in Etiopia. Per la premier è il terzo incontro con il presidente etiope Abiy Ahmed Ali, l'ultimo si era svolto a Roma due mesi fa, quando i due leader avevano concordato un finanziamento da 140 milioni di euro da far confluire nel progetto dell'Ethiopian italian cooperation framework 2023-2025. La visita della premier è anche la prima di un capo di governo occidentale nel paese da quando l'accordo di pace di Pretoria ha segnato almeno formalmente la cessazione della guerra del Tigrai. L'incontro di questi due giorni servirà a consolidare i rapporti bilaterali tra i due stati e l'impegno italiano nel Corno d'Africa, sia sul piano finanziario e di sviluppo sia su quello migratorio, nell'ambito di quello che dal governo è stato più volte presentato come "piano Mattei" per l'Africa.
Il programma prevede un primo colloquio con il presidente dell'Unione africana Moussa Faki e, a seguire, l'incontro con il primo ministro. Oggi Meloni vedrà anche il presidente della Somalia, Hassan Sheikh Mohamud, nell'ambito di un colloquio bilaterale. Domani, invece, ci sarà un incontro trilaterale tra la premier e i due presindenti africani. L'Italia è ben consapevole della centralità di Addis Abeba per la stabilità dell'intera regione e quindi mira a sostenere, attraverso la partecipazione delle imprese italiane, il processo di trasformazione socio-economica etiope. L'idea è quella di supportare l'Etiopia tramite lo sviluppo di opere pubbliche e infrastrutture: alla visita della premier seguirà infatti una missione imprenditoriale guidata da un altro esponente del governo.
Si aggiunge agli obiettivi nel Corno d'Africa quello di creare un ambiente di cooperazione sulla questione migratoria. Gestire i flussi, infatti, - come si è visto in queste settimane tramite lo sforzo diplomatico italiano per evitare il crollo economico della Tunisia - è priorità del governo. E l'Etiopia è uno dei paesi con cui l'esecutivo ritiene fondamentale costruire un clima di dialogo, anche perché rappresenta uno snodo cruciale dei movimenti migratori che poi proseguono a nord attraverso il Sudan e la Libia e da lì partono per raggiungere le coste italiane. Inoltre, non da ultimo, il paese guidato da Abiy Ahmed Ali ospita 823 mila rifugiati e più di 4 milioni di sfollati, motivo per cui si trova nella lista delle nazioni che beneficiano del Decreto flussi.