Il summit
Meloni a Reykjavik per il Consiglio d'Europa: al centro il sostegno a Kyiv
Cinque tavole rotonde per ribadire il pieno appoggio a Zelensky: verrà istituito un registro dei danni causati dalla Russia nel corso dell'invasione. Ma sarà anche l'occasione per un incontro con Macron dopo le tensioni con Parigi
Giorgia Meloni vola in Islanda per partecipare al vertice del Consiglio d'Europa che si svolgerà fra oggi e domani a Reykjavik con 46 capi di stato e di governo: all'appello mancherà la Russia, espulsa dall'organizzazione internazionale il 16 marzo dell'anno scorso in seguito all'invasione dell'Ucraina. Quello che inizia oggi sarà appena il quarto incontro nella storia del Consiglio d'Europa: creato nel 1949, l'ultimo summit risale al 2005.
Al centro delle cinque tavole rotonde previste ci sarà il sostegno all'Ucraina, alla presenza del leader Volodymyr Zelensky: al termine delle sessioni, verrà istituito un registro dei danni causati dall'aggressione russa nei territori ucraini. Un obiettivo dalla forte valenza simbolica, per confermare il pieno appoggio alla causa di Kyiv, ma anche dalle importanti conseguenze nell'ambito della giustizia sovranazionale: la volontà è quella di accertare i crimini russi compiuti a partire dal 24 febbraio 2022 per assicurare così una equa compensazione economica all'Ucraina.
Ma, oltre al programma ufficiale, per Giorgia Meloni sarà anche l'occasione di vedere nuovamente il presidente francese Emmanuel Macron, dopo le tensioni delle ultime settimane. Non è previsto nessun bilaterale, ma è lecito aspettarsi che dietro le quinte i due capi di governo abbiano modo di confrontarsi.
La premier interverrà questo pomeriggio a una delle cinque tavole rotonde, dal titolo "Contrasto alle sfide derivanti dai nuovi diritti umani emergenti". Partirà quindi alla volta del Giappone per il G7, dove ad attenderla, fra gli altri, ci sarà ancora il presidente francese.