l'intervento
Schlein apre al governo: "Ci siamo per un confronto vero con la maggioranza"
"Non dividiamoci anche sul dissesto idrogeologico, troviamo le risorse", dice la segretaria del Pd. "No all'autonomia differenziata, ma tra avversari ci vuole rispetto e dialogo"
"È la nostra avversaria. La mia avversaria. E tra avversari ci deve essere rispetto e quando occorre anche dialogo". Elly Schlein, intervenuta al forum organizzato dal quotidiano La Repubblica, lancia per la prima volta un messaggio di apertura nei confronti del governo: una disponibilità che non rimane nell'astratto, ma entra nel dibattito in corso sulle riforme prospettate dalla maggioranza, dopo l'incontro con Giorgia Meloni della settimana passata. Con alcune condizioni: "Ci siamo se è un confronto vero, se non hanno già deciso come va a finire, e se c'è una moratoria sull'autonomia differenziata, oltre che sul blitz della destra contro i ballottaggi", dice la segretaria dem. Proprio sul progetto leghista di allargare il perimetro di autonomia delle regioni, Schlein manifesta maggiori perplessità: "Siamo contrari nel merito e sul metodo. È un percorso nato su forzature gravi, piantando bandierine ideologiche e rischiando di dividere ulteriormente il paese, di acuirne i divari".
L'invito della segretaria a una discussione franca tra governo e opposizione, riguarda però anche e forse soprattutto la tragedia che sta colpendo l'Emilia Romagna negli ultimi giorni. Dice Schlein: "Non dividiamoci anche sul dissesto idrogeologico, troviamo le risorse". Queste, per la leader del Pd, vanno ricercate nei fondi messi in campo dall'Europa: "Si parla in questi mesi di modifiche al Pnrr, c'è chi dice che non potremo spendere tutte le risorse, ecco avrebbe senso mettere più fondi sulla prevenzione del dissesto idrogeologico".
Sul tema del lavoro, le critiche diventano più aspre. "Il governo va nella direzione sbagliata. Nel decreto lavoro nascondono un aumento strutturale della precarietà, che incide anche sulla crisi della natalità", dice Schlein, con riferimento alle misure varate il primo maggio. La via indicata dalla leader dem guarda alla Spagna: "Lì il governo ha limitato fortemente i contratti a termine. È essenziale un intervento per aumentare i salari, ma che sia strutturale. E servono una legge sulla rappresentanza per spazzare via i contratti pirata e il salario minimo".
Ma per provare a rappresentare un'alternativa alle forze di governo, Schlein deve innanzitutto pensare alla costruzione di una credibile coalizione di centrosinistra. Cercando di arginare anche il malcontento dell'area moderata del suo partito: "Dispiace sempre quando qualcuno se ne va, ma il Pd non può continuare a voler essere tutto e il suo contrario, perché finisce per non rappresentare nessuno", risponde Elly Schlein. In generale, "continueremo a essere molto disponibili a iniziative comuni, come stiamo facendo in Parlamento", dice sul futuro delle alleanze. Aggiungendo però che "non possiamo essere d'accordo su tutto: ci sono divergenze, altrimenti saremmo un partito unico e non lo ritengo nemmeno auspicabile".
Un nodo, quello delle alleanze, che si riflette sulle prossime tornate elettorali. A partire dalle elezioni europee del prossimo anno, per le quali Schlein guarda con apprensione alle coalizioni fra i gruppi di centrodestra: "È preoccupante che una parte dei popolari stia ragionando sull'asse con i nazionalisti. Si rischia di intralciare il processo di integrazione", è l'allarme della leader del Pd. Che sulle priorità internazionali dice con chiarezza: "L'Ucraina è stata oggetto di un'invasione militare criminale che viola il diritto internazionale, non ho mai avuto dubbi che fosse giusto sostenerla con ogni forma necessaria. Ci vuole una pace giusta, nell'interesse del paese invaso".