Chiara Colosimo (Ansa)

La nomina

Antimafia, Colosimo eletta presidente: "Per me hanno sempre parlato i fatti". Le opposizioni non votano

Redazione

 

Con 29 voti la deputata di Fratelli d'Italia è stata eletta al vertice della commissione bicamerale. Primo pensiero per il giudice Falcone. E sull'ex Nar Ciavardini: "Nessuna amicizia con lui". M5s, Pd e Avs non hanno partecipato al voto

Chiara Colosimo è stata eletta presidente della commissione parlamentare Antimafia. La deputata di Fratelli d'Italia ha ottenuto 29 voti (4 sono andati a Dafne Musolino). Gran parte delle opposizioni (M5s, Pd e Alleanza verde-sinistra) non ha partecipato al voto in dissenso con la scelta della maggioranza. "Per me è un'emozione indescrivibile. Il primo pensiero va al giudice Falcone, nell'anniversario della strage di Capaci", sono state le prime parole della neo presidente. "Nella mia vita hanno sempre parlato i fatti e le battaglie che ho condotto. Con il profondo rispetto che devo ai familiari delle vittime, li invito qui: questa è casa loro, possono venire quando vogliono e indicare le priorità", ha aggiunto Colosimo. 

Lo scontro sulla nomina del nuovo presidente della Commissione parlamentare Antimafia, attorno alla candidatura della deputata di FdI Chiara Colosimo, è durato alcuni giorni. Le polemiche si erano rincorse dopo che il programma Report aveva diffuso un'immagine che ritraeva Colosimo accanto all'ex terrorista dei Nar Luigi Ciavardini. "Non ho amicizie. Ho espletato, nelle mie funzioni di consigliere regionale, ciò che mi era concesso e ciò che era dovuto: incontrare anche persone che sono state o sono detenute. Conosco Ciavardini come moltissimi altri eletti di altra appartenenza politica perché è in un'associazione che si occupa del reinserimento dei detenuti", ha spiegato la nuova presidente della commissione a tal proposito.

Le resistenze più marcate si erano registrate nel Movimento 5 stelle che già ieri aveva annunciato, nel caso si fosse insistito sul nome di Colosimo, che non avrebbe partecipato al voto "in segno di totale contrarietà". Nette le parole del Movimento: "Le polemiche sul suo nome rischiano di compromettere la credibilità e l'autorevolezza di un'istituzione delicata e importante per la nostra democrazia". E ancora: "Riteniamo che vadano ascoltate le preoccupazioni delle associazioni delle vittime della mafia e del terrorismo e di Salvatore Borsellino: sono loro che interpretano al meglio i valori della giustizia presenti nella nostra società". 

Ma intorno a questo muro si sono compattate anche altri partiti d'opposizione. È il caso di Alleanza Verdi Sinistra, che in una nota ha annunciato in mattinata che non avrebbe partecipato al voto: "La maggioranza avrebbe dovuto farsi carico delle preoccupazioni dei familiari delle vittime delle stragi su Chiara Colosimo alla presidenza della commissione parlamentare Antimafia e avanzare una proposta diversa. In queste condizioni è importante che le opposizioni chiedano unitariamente maggiore rispetto istituzionale e per questo non parteciperemo al voto per eleggere il o la presidente".

In mattinata anche il Pd ha preso una posizione netta. L'invito al governo era quello di individuare un'altra figura per la presidenza: "Consapevoli dell'importanza di individuare una figura che sappia interpretare lo spirito della legge istitutiva della commissione, rivolgiamo un ulteriore appello alla maggioranza affinchè si giunga ad individuare un presidente che allontani i timori espressi dalla società civile e che raccolga la volontà di collaborazione e di unità di tutti i gruppi parlamentari nella lotta alla mafia", si leggeva in una nota dei dem dopo una riunione con i capigruppo di Camera e Senato. Ma come ha poi chiarito il senatore dem Walter Verini entrando a Palazzo San Macuto per la riunione, "se questo appello non sarà accolto, penso che daremo una risposta forte non partecipando alla votazione".

Fratelli d'Italia, come da giorni andava ripetendo anche la stessa Giorgia Meloni, ha sempre detto di voler tirar dritto: nessun ripensamento sul nome di Colosimo. E così alla fine è stato, con l'elezione della deputata.