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editoriali

Pure il premierato porta rischi

Redazione

Niente riforme presidenziali. Ma anche il premier eletto ha molte trappole

La riforma istituzionale che era nata con un obiettivo presidenziale, alla francese o all’americana, pare debba assestarsi invece su una prospettiva più modesta, l’elezione diretta del presidente del Consiglio. E’ una ritirata o un adattamento? Difficile dirlo e forse è persino inutile discuterne. L’obiettivo di dare stabilità ai governi, superando una prassi che vedeva l’avvicendarsi di premier ogni anno o due, è senz’altro condivisibile anche se è tutt’altro che semplice da realizzare. Anche un premier eletto direttamente deve comunque trovare una maggioranza parlamentare che approvi le leggi e i decreti che propone. Paradossalmente è stata la richiesta di fiducia, che ha accompagnato le votazioni parlamentari più ostiche, a salvare spesso i governi. Se il governo non dipende più dalla fiducia del Parlamento perché si insedia in forza del mandato popolare, non può più usare l’antipatico ma utilissimo “ricatto” del voto di fiducia. Che cosa capita se, nel corso della legislatura, il governo si trova sistematicamente in minoranza per fenomeni politici come le scissioni o i cambiamenti di rotta dei partiti, che non possono essere impediti da nessuna riforma? Visto che il presidente della Repubblica non ha più il potere di conferire incarichi di governo, si deve andare a elezioni anticipate. Anche la formula tedesca della sfiducia costruttiva non si potrebbe applicare, perché sarebbe contraria all’investitura popolare del premier. Il rischio è di passare da governi di breve durata che si susseguono nella stessa legislatura a legislature brevi: ancora peggio. Naturalmente è lecito sperare che i comportamenti politici si adattino alle nuove condizioni istituzionali e che le turbolenze nei partiti e tra i partiti tengano conto dell’effetto dirompente che avrebbero, portando quasi automaticamente allo scioglimento delle Camere. Ma non è scontato che accada. Insomma anche la strada più facile, perché più condivisa, del premierato elettivo presenta problemi che sarà bene esaminare in modo razionale se si vuole arrivare a un sistema davvero più stabile.

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