Le dichiarazioni
D'Alema: "I funerali del Cav. non siano materia di polemiche"
Il lutto nazionale è "una decisione che corrisponde a un sentimento non di tutti ma di una parte importante degli italiani", dice l'ex premier. E sul conflitto con i magistrati: "Berlusconi ha avuto qualche ragione nel dirsi perseguitato"
I funerali del Cav. "non devono diventare materia di polemiche". A dirlo è nientemeno che Massimo D'Alema, ex premier e storico avversario di Berlusconi, in un'intervista al Corriere. A differenza delle contestazioni sollevate da numerosi esponenti dell'area di centrosinistra contro la scelta del lutto nazionale – al coro di Rosi Bindi e Tomaso Montanari si è unita oggi Emma Bonino – D'Alema si smarca e, anzi, la definisce "una decisione che corrisponde a un sentimento non di tutti ma a una parte importante degli italiani".
L'ex premier ripercorre così gli anni di lotta politica con il Cav., restituendo l'immagine di "un combattente e un avversario, certo, ma anche un uomo capace anche di suscitare ammirazione e persino simpatia dal punto di vista umano". E, sul conflitto con la magistratura, afferma che "probabilmente Berlusconi ha avuto qualche ragione nel ritenersi perseguitato. L'indebolimento del sistema dei partiti ha lasciato campo a una crescita del potere 'politico' della magistratura, che si è arrogata il compito di fare qualcosa di più che perseguire i reati".