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La lettera

Meloni saluta Berlusconi: "Sapremo fare buon uso della sua eredità"

Redazione

Nel giorno dei funerali, la premier scrive al Corriere per ricordare e ringraziare il fondatore di Forza Italia: "Il giudizio della storia sarà diverso da quello della cronaca, più sereno, meditato ed equilibrato. C’è chi lo ha combattuto con lealtà e chi invece ha usato mezzi impropri per sconfiggerlo. Ma alla fine i suoi avversari hanno perso"

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ricorda Silvio Berlusconi con una lettera in cui ripercorre la vita, e i successi politici, dell'ex premier morto lunedì all'età di 86 anni. "Sul suo nome gli italiani si sono divisi e il giudizio della storia sarà diverso da quello della cronaca, più sereno, meditato ed equilibrato. C’è chi lo ha combattuto politicamente con lealtà e chi invece ha usato mezzi impropri per provare a sconfiggerlo. Anche questo è un dato sul quale riflettere, per l’oggi e il domani, perché alla fine di questa storia i suoi avversari hanno perso", scrive la premier con un messaggio pubblicato sul Corriere delle Sera, prima di addentrarsi in quelle che - secondo Meloni - sono le ragioni che hanno portato tanti cittadini a rivedersi e ritrovarsi nel Cav.

"La storia della famiglia di Berlusconi è quella di tanti italiani che nel Dopoguerra, con pochi soldi e molte speranze, si sono battuti per migliorare la loro condizione e quella dei propri figli, realizzando quello che è stato chiamato il miracolo italiano". Da questo, si legge ancora nella lettera, "deriva la naturale empatia che molti italiani provavano per Berlusconi: dall’essere uno di loro, uno che ce l’aveva fatta e che non apparteneva a quei mondi esclusivi e inaccessibili, tipici delle storiche famiglie influenti italiane. E' stato il primo della nostra storia repubblicana a diventare presidente del Consiglio dopo essersi affermato nel settore privato. L’imprenditore prestato alla politica che rompeva uno schema ormai consolidato in Italia."

La  premier descrive quindi la parabola politica di Berlusconi che "ha impedito che i post comunisti prendessero il potere in Italia pochi anni dopo il crollo dell'Unione Sovietica, che aveva sancito la fine del comunismo in Europa. Un paradosso storico evitato dalla sua decisione di fondare Forza Italia e federare le forze politiche del centro, della destra e il movimento leghista. E' questa, in fin dei conti, la grande colpa che la sinistra non gli ha mai perdonato". 

Giorgia Meloni spiega poi come la discesa in campo del Cav. abbia avuto forti conseguenze sulla vita dei partiti: "Il suo ingresso nell'arena della politica ha accelerato i processi di trasformazione che erano già in corso a destra e a sinistra. Quella che doveva essere una lunga stagione di governi di estrazione socialista, senza reali alternative nel campo moderato, si è trasformata nell'era dell'alternanza al governo tra centrodestra e centrosinistra". 

Della sua figura, conclude la premier. "prevalgono le molte luci, sul piano umano e ancor di più su quello politico, essendo stato da leader di partito e da presidente del Consiglio un formidabile difensore del nostro interesse nazionale e del nostro tessuto produttivo e sociale". Infine l'omaggio: "E' questa la grande eredità che Berlusconi lascia all'Italia. Ne sapremo fare buon uso. Grazie Silvio".

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