I dati e le polemiche
Aumentano gli evasori totali scoperti in Italia, 9 mila in 17 mesi. Il monito di Mattarella
Crescono le persone che non hanno mai pagato un euro di tasse (+ 54 per cento), oltre 45 mila i lavoratori in nero o irregolari. Il capo dello stato: “Ciascuno fornisca il suo apporto alla comunità come previsto dalla Costituzione”
Sono quasi 9 mila (8.924) gli evasori fiscali totali scoperti dalla Guardia di Finanza in Italia nel periodo che va dal 1 gennaio 2022 al 31 maggio di quest'anno: un aumento del 54 per cento sul medesimo intervallo precedente, pari a quasi 3000 persone in più. A comunicarlo è lo stesso corpo di polizia all'interno del bilancio operativo, nel giorno in cui si festeggiano i 249 anni dalla fondazione. Una relazione che trova il suo riscontro più eclatante nei numeri dell'evasione fiscale, ma che in generale restituisce il panorama a dir poco complesso in cui opera la Gdf: è più che raddoppiato infatti il valore dei sequestri dei beni profitto dell'evasione e delle frodi fiscali, pari a circa 4.8 miliardi (contro i 2.2 miliardi del periodo precedente), con oltre 45 mila lavoratori in “nero” o irregolari. Mentre, per il capitolo Superbonus, il sequestro di crediti inesistenti nell'ambito dell'edilizia ammonta a 5.4 miliardi di euro. O, ancora, le denunce seguite ai controlli sul Reddito di cittadinanza sono 18.240, per una somma di oltre 203 milioni di euro indebitamente richiesti o percepiti.
Cifre che testimoniano la portata della sfida all'evasione fiscale e all'illegalità in Italia, ancor di più se si provano a immaginare le zone d'ombra sfuggite ai controlli. Una realtà che, ovviamente, non può che avere un significato anche politico. Ed è per questo che le parole di Sergio Mattarella, pronunciate ieri di fronte al neoeletto comandante della Guardia di Finanza Andrea De Gennaro, assumono la rilevanza di un richiamo generale: “Ciascuno fornisca il suo apporto alla comunità così come previsto dalla nostra Costituzione”, ha detto il capo dello stato, in attuazione dei principi di “giustizia fiscale”.
Un monito da alcuni letto in polemica con le dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il quale aveva alluso il giorno prima ad una “giustizia conciliativa che consiste nel mettere d'accordo le parti quando non c'è la necessità di repressione severa”. Con la riforma fiscale che intanto continua il suo iter in Parlamento: la novità è la scomparsa della flat tax per i lavoratori autonomi, cancellata dallo stesso esecutivo con un emendamento in Commissione Finanze.