Massimiliano Fedriga (LaPresse)

Divergenze leghiste

Fedriga: "Sul Mes niente ideologia". E Salvini rilancia: "Non è utile al paese"

Redazione

"Ratificare la riforma del Fondo salva stati non significa utilizzarla, non sono la stessa cosa", dice il governatore del Friuli Venezia-Giulia. Il leader del Carroccio: "La strada per finanziare lo sviluppo dell'Italia è un'altra"

"Ratificare la riforma del Mes non significa utilizzare il Mes, non sono la stessa cosa". A dirlo è Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia-Giulia e uno dei volti più importanti della Lega dei territori, a poche ore dal via libera in commissione esteri alla proposta di ratifica del Pd, con i parlamentari della maggioranza che hanno scelto di non presentarsi. La data cui si guarda è il prossimo 30 giugno, quando il testo approderà in Aula: ma, nel frattempo, si vocifera di un possibile rinvio da parte del governo, dopo che un documento del ministero dell'Economia favorevole alla ratifica ha fatto emergere le divergenze nel merito all'interno dell'esecutivo. L'auspicio di Fedriga è "una valutazione scevra di connotazioni ideologiche". Anche se, sottolinea il governatore, "adesso è il momento della valutazione politica, che sarà il parlamento a fare".

Alla linea aperturista di Fedriga si contrappone il veto da parte di Matteo Salvini. Il quale, ospite a Porta a porta ieri sera, ha ribadito che "politicamente il Mes non è uno strumento utile al paese". Il leader del Carroccio dice che rispetterà "il voto del parlamento"; salvo poi aggiungere che, secondo lui, "la strada per finanziare lo sviluppo del paese è un'altra".