La nomina
Il generale Figliuolo commissario alla ricostruzione dell'Emilia Romagna
Dopo un mese di attesa e le incertezze sul nome di Bonaccini, il governo ha trovato un accordo sull'ex commissario all'emergenza Covid. I presidenti delle tre regioni colpite dal maltempo potrebbero essere nominati come subcommissari
Dal Covid al Covi (Comando operativo vertice interforze) fino alla gestione della ricostruzione dopo le alluvioni in Emilia-Romagna, Marche e Toscana. E' questa la parabola del generale Francesco Paolo Figliuolo, che è stato nominato nel corso del Consiglio dei ministri di oggi per quel ruolo che per settimane era rimasto vacante, in attesa di un accordo nella maggioranza.
Per lungo tempo, come commissario straordinario per gestire la ricostruzione delle zone colpite lo scorso maggio dalle alluvioni, si era fatto il nome del presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, con cui la stessa premier Giorgia Meloni ha dimostrato di avere un buon rapporto ("Abbiamo lavorato bene con lui", disse dopo averlo incontrato in Romagna insieme alla presidente della commissione europea Ursula von der Leyen). Ma in realtà il governatore era inviso soprattutto alla Lega, che ne ha contestato la gestione delle politiche ambientali e contro il dissesto idrogeologico (una delle deleghe è stata anche in mano alla segretaria del Pd Elly Schlein quando era vicepresidente della regione).
L'ipotesi vagliata dal Cdm è che i tre presidenti delle regioni colpite nel maggio scorso - Stefano Bonaccini, Francesco Acquaroli e Eugenio Giani - siano indicati come subcommissari per lavorare fianco a fianco con il futuro commissario.
Figliuolo, 62 anni, era assurto agli onori delle cronache nel marzo del 2021, quando aveva ricoperto l'incarico di commissario straordinario all'emergenza Covid in sostituzione di Domenico Arcuri. Il suo mandato era durato poco più di un anno, fino alla fine di marzo del 2022, e aveva prodotto soprattutto un rinnovato slancio nella campagna di vaccinazione, all'epoca del governo Draghi. In questa intervista al Foglio del luglio 2021, per esempio, spiegava come si sarebbe arrivati alla riapertura delle scuole. Come già detto, una volta terminato il suo lavoro nella gestione della pandemia, ottenne di ritornare a occuparsi del suo settore principale, quello della Difesa, andando ai vertici del Covi. Figliuolo si è formato all'Accademia militare di Modena e vanta una lunga esperienza militare, che lo ha portato a essere anche membro dello staff del capo di stato maggiore dell'esercito all'epoca di Claudio Graziano. La sua materia specifica è sempre stata la logistica: nel 2018 è stato anche nominato comandante logistico dell'esercito. Da quando ha smesso di occuparsi di pandemia ha anche fatto in tempo a scrivere un libro con il giornalista del Corriere della sera Beppe Severgnini (Titolo: "Un italiano").
Ora il governo scommette su di lui per il lavoro che da qui in avanti coinvolgerà i territori e le amministrazioni dei territori colpiti. Nelle ultime settimane si erano intenstificate le richieste dei sindaci coinvolti, che chiedevano al governo di fare presto. La nomina di Figliuolo arriva oltre un mese dopo l'alluvione in Emilia-Romagna.
Figliuolo nell'archivio del Foglio