Il caso
Lagarde: "La Bce alzerà ancora i tassi a luglio". Tajani: "Così andiamo in recessione". Salvini attacca
L'annuncio della presidente della Banca centrale, l'allarme del governo italiano. Il leader della Lega: "Scelta insensata e dannosa"
"L'impatto complessivo degli incrementi dei tassi decisi a partire dallo scorso luglio, pari a 400 punti base, non si è ancora esplicato appieno. Ma il nostro lavoro non è ancora finito. Escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio". Lo afferma il presidente della Bce, Christine Lagarde, nel suo intervento in occasione dell'Ecb Forum on Central Banking 2023 sul tema "Stabilizzazione macroeconomica in un contesto di inflazione volatile", a Sintra, in Portogallo.
E queste parole provocano subito la reazione del governo italiano. Antonio Tajani, vicepremier di Forza Italia: "Non credo che vada in direzione della crescita continuare ad aumentare i tassi di interesse, soprattutto non condivido gli annunci fatti in largo anticipo come fatto oggi da Lagarde. Noi soffriamo di un'inflazione diversa dagli Usa, è provocata dal costo delle materie prime a causa della guerra, oggi aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà. Con i tassi troppo alti si rischia la recessione".
Contro la numero uno della Bce anche Matteo Salvini, vicepremier della Lega: "La Banca Centrale Europea, contro l’evidenza dei suoi stessi studi ed il buonsenso, annuncia di voler alzare ancora i tassi, colpendo pesantemente famiglie e imprese e non favorendo la crescita. Quella annunciata da Christine Lagarde è una scelta insensata e dannosa, anche perché l’inflazione è stata causata dai prezzi dell’energia. La Lagarde ha un mutuo a tasso variabile? Sa di quanto stanno aumentando le rate? A chi fanno comodo queste decisioni assurde?”.