Il nodo
Il governo ancora in difesa con l'Ue sulle concessioni balneari: "Non c'è scarsità"
I dati portati al tavolo tecnico da parte del ministero delle Infrastrutture mostrerebbero che non scarseggiano le spiagge ancora da mettere a gara. Ma la mappatura andrà avanti ancora per alcune settimane
Dopo i ripetuti richiami da parte di Bruxelles e l'ultima sentenza della corte di giustizia europea, il governo si schiera ancora a difesa dei titolari delle concessioni balneari. I dati portati al tavolo tecnico da parte del ministero delle Infrastrutture mostrano che non scarseggiano le spiagge, sui 460 milioni di metri quadrati censiti dal Demanio solo 80 milioni sarebbero occupati da stabilimenti e altre attività. Assobalneari, ieri, ha aggiunto al dossier di Palazzo Chigi una serie di foto a riprova che gli spazi non manchino, anzi. Gli imprenditori quindi sperano sia possibile garantire la concorrenza richiesta dall'Europa assegnando in concessione i nuovi lidi e non riassegnando quelli già occupati.
Il presidente della Fiba Confesercenti Maurizio Rostignoli commenta a La Stampa: "Il tavolo tecnico è proficuo, la strada tracciata dal governo è quella giusta. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fornito i primi interessanti dati grezzi, che andranno successivamente verificati e analizzati, per fare chiarezza e stabilire i criteri sulla scarsità o meno della risorsa". Tutta la maggioranza è quindi fiduciosa di poter proporre a Bruxelles una soluzione valida per difendere il comparto, vero e proprio fortino elettorale del centrodestra. Il deputato di Fratelli d'Italia Riccardo Zucconi rassicura: "Alla fine dei lavori il tavolo fornirà l'esatta fotografia della situazione. Poi andranno definiti criteri tecnici per calcolare l'eventuale scarsità delle spiagge, ma questa sarà una scelta politica che ricadrà sul governo".
Il prossimo incontro con il tavolo tecnico, per la messa a punto dei dati definitivi, è fissato per il 20 luglio. Dopo di che il governo cercherà una soluzione entro fine anno.