Editoriali
I numeri crescono ma l'allarmismo sugli sbarchi non c'è più. Benissimo
Gli arrivi aumentano, mentre la stampa e le emittenti televisive hanno messo il silenziatore alla denuncia. Indignarsi? No: festeggiare
I dati sull’immigrazione irregolare segnalano una crescita assai consistente, dai 24 mila del 2021 (dal primo gennaio all’11 luglio) ai 31 mila del 2022 agli oltre 72 mila del 2023, nello stesso periodo. Il centrodestra, che quando era (almeno in parte) all’opposizione, strepitava e straparlava di “invasione” e di “sostituzione etnica”, ora che ha responsabilità di governo si occupa di una, difficilissima, operazione di contrasto alle cause dell’immigrazione, che sono peraltro globali, economiche e persino climatiche. Anche la stampa e le emittenti televisive di quella parte hanno messo il silenziatore alla denuncia e questo va benissimo. Se è questa l’informazione di regime, va apprezzata e non demonizzata. L’assunzione di responsabilità è un compito arduo, che spesso richiede di abbandonare, talvolta di contraddire esplicitamente le campagne propagandistiche di quando questa responsabilità era soprattutto di altri. Meglio essere coerenti con le funzioni che si esercitano per mandato elettorale che essere coerenti con l’esaltazione agitatoria del passato.
E’ rilevante che questo passaggio sia avvenuto, sarebbe ancora meglio se su di esso si riflettesse, per rendere più convinta e quindi più convincente la nuova strada che si è scelta, o si è costretti, a percorrere. Un mondo in rapida trasformazione in preda a problemi globali irrisolti non può essere interpretato con schemi semplicistici. Nei fatti questa convinzione guida l’azione concreta del governo, il che va bene, ma sarebbe utile, forse persino necessario, che dalla scelta pratica si facessero discendere anche le concezioni politiche e il discorso pubblico. Anche questo percorso, dalla pratica alle idee, che contraddice ogni impostazione ideologica, sarebbe un passaggio importante, a ben vedere un superamento del puro pragmatismo. E mettere un freno all’allarmismo sull’immigrazione non è una cattiva idea: basta solo volerlo.