Giorgio Gori (foto LaPresse)

Il provvedimento

Il sindaco di Bergamo Gori sulla riforma del Rdc: "Tentano di scaricare il peso sui comuni”

Redazione

Il sindaco dem contro l'esclusione dal sostegno di 169 mila famiglie: "L’Anci si è già fatta sentire ma è necessario immaginare una mobilitazione comune"

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, intervistato dal quotidiano la Repubblica, si esprime con forza contro l'esclusione dal reddito di cittadinanza di 169 mila famiglie: "E' assurdo il modo utilizzato per comunicare questa decisione, ma ancor più folle è il contenuto del provvedimento". E aggiunge: "C'è una fetta di meno abbienti che, avendo al proprio interno un minore, una persona con più di 60 anni o un disabile, continua a percepire il reddito di cittadinanza e da gennaio avrà titolo per ricevere l'assegno di inclusione".

   

Ma chi sono gli esclusi a causa di questo provvedimento? Spiega Gori: "Quelli che pur avendo un indice Isee sotto ai 6 mila euro, non hanno a casa anziani, disabili o figli minori: sono quasi 200 mila famiglie in tutta Italia". Ora saranno disponibili solo 350 euro mensili nel caso in cui fosse, dice Gori, "subordinata la frequentazione di fantomatici corsi di formazione che i centri per l’impiego dovrebbero mettere in piedi". E continua: "Dove sono questi corsi? Ma soprattutto, trascorsi i 12 mesi, queste persone finiranno di prendere qualunque forma di sostegno, che abbiano o meno trovato lavoro. Quindi, resteranno completamente abbandonate. E tutto ricadrà di nuovo sugli enti locali, sui Comuni". Quindi afferma: "Noi sindaci interverremo sul governo, che sembra interessato solo a risparmiare. L’Italia diventa l’unico paese europeo senza alcun strumento di sostegno economico continuativo alle persone povere".

  

Insomma, come scriviamo oggi sul Foglio, la riforma basa il concetto di “occupabilità” più sulle caratteristiche anagrafiche della famiglia che sulle condizioni soggettive delle persone, che secondo tutti i dati disponibili hanno uno scarso livello di occupabilità. Per giunta la riforma, fa pieno affidamento su un sistema delle politiche attive inefficiente come prima. E’ un approccio che prescinde completamente dalla realtà sociale e istituzionale del paese.

Il sindaco di Bergamo accusa il governo: "È molto grave che gli sms indirizzino ai Servizi sociali dei Comuni le 169 mila famiglie a cui viene interrotto il reddito. La competenza degli 'occupabili' è dei Centri per l’impiego, non dei Comuni", "stanno mandando la gente all’indirizzo sbagliato, con le tensioni e i rischi che conseguono, visti gli animi esacerbati, come dimostra il caso Terrasini", dice Gori, riferendosi all’episodio avvenuto nelle scorse ore al comune della città metropolitana di Palermo, dove un uomo – dopo aver perso il sostegno – ha fatto irruzione nella stanza del sindaco minacciando di appiccare un incendio.

  

Gori afferma che: "L’Anci si è già fatta sentire ma è necessario immaginare una mobilitazione comune. Il problema riguarda il sud come il nord. Al sud le persone coinvolte sono certamente più numerose, ma il maggior costo della vita al nord, fa si che a parità di reddito, qui sia più facile ritrovarsi in condizioni di povertà assoluta".

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