il nuovo fisco
Delega fiscale, c'è l'ok della Camera. Tutte le novità, dalle sanzioni ai controlli
Approvata con 184 voti favorevoli la riforma del fisco (che ora dovrà essere scritta dal governo). Ecco le misure contenute nel ddl
Il ddl sulla delega fiscale è diventato realtà con l'approvazione definitiva alla Camera dei deputati (184 voti favorevoli, 85 contrari), seguita al via libera del Senato, arrivato giovedì 3 agosto. "Una riforma strutturale e organica, che incarna una chiara visione di sviluppo e crescita e che l'Italia aspettava da cinquant'anni", ha commentato Giorgia Meloni, secondo cui si tratta di un pacchetto "che rivoluzionerà il rapporto tra fisco, cittadini e imprese".
Toccherà ora al governo, ma intanto il provvedimento introduce una serie di misure che avranno un impatto significativo sulla vita dei contribuenti italiani, con l'obiettivo di semplificare e razionalizzare il sistema fiscale del paese.
Uno dei principali cambiamenti riguarda le sanzioni penali tributarie. La nuova normativa adotterà un approccio più conciliante nei confronti dei contribuenti collaborativi. Coloro che aderiranno all'adempimento collaborativo riceveranno infatti il beneficio dell'esclusione dalle sanzioni penali tributarie, soprattutto per il reato di dichiarazione infedele. Questa misura punta a incoraggiare una maggiore cooperazione tra il fisco e i cittadini, premiando coloro che dimostrano disponibilità a collaborare nel rispetto delle norme fiscali.
Un altro aspetto riguarda i grandi patrimoni. La Delega introdurrà un regime di adempimento collaborativo per i cosiddetti "paperoni" che trasferiscono la loro residenza in Italia o che possiedono un reddito complessivo pari o superiore a un milione di euro nel territorio italiano, anche se risiedono all'estero. Questa misura mira a contrastare l'evasione fiscale legata alle operazioni finanziarie internazionali e a garantire maggiore trasparenza e responsabilità per coloro che possiedono consistenti ricchezze.
La semplificazione degli Indici sintetici di affidabilità (Isa), e non il loro superamento come precedentemente previsto, è un altro aspetto della riforma. La revisione degli Isa rappresenta un passo avanti nella semplificazione delle pratiche fiscali, alleggerendo gli oneri burocratici per i contribuenti affidabili. Inoltre, ciò permetterà di accelerare i rimborsi dei crediti fiscali per coloro che dimostrano regolarità e affidabilità nelle loro obbligazioni tributarie.
Altro aspetto toccato dalla riforma è quello relativo ai tempi per la presentazione delle dichiarazioni fiscali. La normativa prevede che modelli e istruzioni per gli adempimenti fiscali presso l'Agenzia delle Entrate siano disponibili almeno due mesi prima della scadenza. Ciò offrirà ai contribuenti più tempo per completare e inviare le loro dichiarazioni, evitando ritardi e possibili sanzioni.
Inoltre, la riforma introdurrà nuove modalità di versamento delle tasse, come il Rapporto interbancario diretto (Rid) e altri strumenti di pagamento elettronici. Queste opzioni sono volte a ridurre le complicazioni legate alla gestione dei pagamenti e ad agevolare il monitoraggio da parte dell'amministrazione fiscale. La Delega fiscale ridurrà anche i termini di decadenza per i controlli fiscali nei confronti dei contribuenti che si avvalgono di professionisti qualificati. L'obiettivo qui è fornire maggiore certezza e rapidità ai contribuenti, riducendo i tempi di incertezza legati ai controlli fiscali.
Un emendamento approvato in commissione finanze al Senato stabilisce inoltre una nuova norma di garanzia del diritto alla difesa del contribuente. Infatti d'ora in poi le sentenze tributarie digitali presenti nelle banche dati della giurisprudenza delle Corti di giustizia dovrano essere accessibili a tutti. Questo permetterà ai contribuenti di avere maggiore accesso alle informazioni legali e di poter meglio difendere i propri diritti in caso di contenziosi con l'amministrazione fiscale.
Infine, la riforma fiscale comporterà alcune modifiche alle aliquote fiscali. Gli scaglioni Irpef saranno ridotti da quattro a tre, mentre l'Ires avrà due aliquote. Anche l'Irap sarà superata, senza aumenti per le imprese. Per i lavoratori autonomi invece verrà confermata la tassa piatta del 15%, con l'introduzione della possibilità di aderire al concordato preventivo.