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Editoriali

La fine della retorica sul “pizzo di stato”

Redazione

Dopo l’occhiolino agli evasori, Meloni si affida all’Agenzia delle entrate per recuperare soldi. L'approccio di Ruffini però cozza con le dichiarazioni della premier

Probabilmente ha aiutato alla sua riconferma al vertice dell’Agenzia delle Entrate il suo atteggiamento mai troppo poliziesco, come quelle ad esempio dei tempi di Attilio Befera che si riprometteva di “incutere timore” nei contribuenti. “Da cattolico, so che fin dai tempi del pubblicano Levi la figura dell’esattore, comprensibilmente, non ha mai riscosso particolare simpatia”, dice ad esempio Ernesto Maria Ruffini nell’intervista al Corriere. Ma Giorgia Meloni, evidentemente, l’ha confermato – pur non è esattamente della sua parte politica – perché sa fare bene il suo lavoro. Ma i suoi modi cortesi e misurati non devono essere confusi con una sorta di arrendevolezza sui temi dell’accertamento e della riscossione. Anzi, in un’intervista al Corriere Ruffini non solo rivendica i successi degli anni passati dell’Agenzia (evasione strutturalmente ridotta di circa 10 miliardi di euro), ma rilancia i nuovi obiettivi fissati nella convenzione che il governo ha firmato l’Agenzia delle Entrate che prevedono un ulteriore recupero di 2,8 miliardi dal contrasto all’evasione. “Abbiamo spostato l’asticella in alto” dice Ruffini riferendosi ai servizi e all’efficientamento in programma, che arriverà “recuperando capacità operativa, grazie a un ambizioso piano di reclutamento di 11 mila funzionari”.

E’ un approccio, quello di Ruffini su mandato del governo, che in tutta evidenza cozza con le sconclusionate dichiarazioni della presidente del Consiglio sulla riscossione come “pizzo di stato”. Anche perché i margini di Bilancio per questo e i prossimi anni sono risicatissimi e un po’ di risorse per fare un minimo di politica economica possono arrivare proprio dal contrasto all’evasione. Paradossalmente, dopo aver tanto strizzato l’occhio agli evasori, Meloni potrebbe accidentamente trovare nel lavoro di recupero del “pubblicano” Ruffini uno dei suoi migliori alleati.