il discorso

Meloni all'Onu: "È un dovere dichiarare guerra globale ai trafficanti. Basta ipocrisie"

La premier chiede sostengo alle Nazioni Unite per fermare le rotte illegali dell'immigrazione. La conseguenza della guerra in Ucraina "è il caos" e l'Italia "ha scelto da che parte stare", dice nel suo discorso al Palazzo di Vetro

Redazione

Le Nazioni Unite non devono "voltarsi dall'altra parte", ma dichiarare "guerra globale e senza sconti ai trafficanti". Giorgia Meloni parla ai capi di stato e di governo riuniti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e chiede loro che l'Italia non venga lasciata sola a gestire gli sbarchi. Perché le conseguenze del conflitto in Ucraina travolgono tutti "come in un domino, ma impattano soprattutto sulle nazioni del sud del mondo. E' una guerra mossa non solo contro l'Ucraina, ma contro le Nazioni più povere", dice la premier. 

Dietro l'aggressione della Russia – è il ragionamento – c'è infatti "una scelta: creare il caos e diffonderlo. E in quel caos, che produce decine di milioni di persone potenzialmente in cerca di condizioni di vita migliori, si infiltrano reti criminali che lucrano sulla disperazione per collezionare miliardi facili. Sono i trafficanti di esseri umani che organizzano la tratta dell'immigrazione illegale di massa". La priorità, dice Meloni all'Assemblea, è fermarli. "Combattere le organizzazioni criminali dovrebbe essere un obiettivo che ci unisce tutti, e che investe anche le Nazioni Unite. Sono convinta che sia dovere di questa organizzazione rifiutare ogni ipocrisia su questo tema e dichiarare una guerra globale e senza sconti ai trafficanti di esseri umani. E per farlo dobbiamo lavorare insieme a ogni livello, l'Italia intende essere in prima fila su questo fronte". Come in prima fila è già contro la guerra in Ucraina. L'Italia non starà mai dalla parte di "chi bombarda le infrastrutture civili sperando di piegare un popolo con il freddo e il buio", con "chi utilizza come arma l'energia e ricatta le nazioni in via di sviluppo impedendo di esportare il grano, la materia prima indispensabile per sfamare milioni di persone", ha detto la premier, che nel corso del vertice ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. 

 

Il discorso di Meloni si è tenuto in serata, quando in Italia era quasi l'alba. Al mattino la premier non aveva partecipato, come da programma e da attese, al Consiglio di sicurezza: al suo posto era intervenuto il ministro agli Affari Esteri Antonio Tajani. "Era impegnata in bilaterali con al centro il dossier migranti", ha fatto sapere il suo staff. Già il giorno prima la premier aveva disatteso il programma, non partecipando al ricevimento organizzato dal presidente americano Joe Biden per mangiare una pizza con la figlia in una nota pizzeria italiana di Manhattan.

Nel suo intervento Meloni si è soffermata anche sui rischi, potenzialmente "devastanti", dell'intelligenza artificiale sul mercato del lavoro: "Sempre più persone non saranno necessarie, in un mondo sempre più dominato dall'ineguaglianza, dalla concentrazione di potere e di ricchezza nelle mani di pochi. Non è il mondo che vogliamo. E dunque non possiamo commettere l'errore di considerare questo dominio una 'zona franca' senza regole". Per questo, "servono meccanismi di governance globale capaci di assicurare che queste tecnologie rispettino barriere etiche, che l'evoluzione della tecnologia rimanga al servizio dell'uomo e non viceversa".

Meloni ha chiuso infine il suo intervento chiedendo una riforma del Consiglio di sicurezza dell'Onu, con una distribuzione più equa dei seggi, e citando Papa Wojtyla, perché "l'attività politica, nazionale e internazionale, viene 'dall'uomo', si esercita 'attraverso l'uomo' ed è 'per l'uomo'". 

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