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Meloni attacca la sentenza del tribunale di Catania: "Contro il governo". Salvini: "Chiederemo conto del comportamento del giudice"

Redazione

La premier sulla decisione del tribunale che ha dichiarato illegittimi i trattenimenti dei richiedenti asilo: "Un pezzo d'Italia fa tutto per favorire l'immigrazione illegale". Schlein: "Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il paese"

"Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania". Con queste parole la premier Giorgia Meloni sceglie di commentare la decisione del tribunale siciliano, che ieri non aveva convalidato il fermo di quattro profughi minorenni ospitati presso il centro di Pozzallo. Ritenendo la norma varata dal governo la scorsa settimana, quella che dispone una garanzia di 5mila euro per sfuggire ai Cpr, non coerente con il diritto comunitario e quindi illegittima.

Secondo la presidente del Consiglio la sentenza "con motivazioni incredibili ('le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d'oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività') rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto". Un ulteriore attacco, secondo il governo, alla strategia perseguita dall'Italia per gestire la crisi migratoria. Che fa dire alla capa del governo come "tutto diventa molto più difficile se nel frattempo altri Stati lavorano nella direzione diametralmente opposta, e se perfino un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale. E non parlo solo della sinistra ideologizzata e del circuito che ha i propri ricchi interessi nell’accoglienza". 

Si riferisce, Meloni, soprattutto alle posizioni della Germania. Finita nelle mire degli attacchi di Roma soprattutto da quando si è scoperto che finanzia alcune navi ong che operano nel Mediterraneo. Ma anche per aver, stando alla versione italiana, stoppato gli arrivi. "Si cerca di bloccare l’immigrazione in una parte d’Europa e se ne agevola il trasporto in un’altra. Coerente e geniale", ha detto a tal proposito, riferendosi al cancelliere tedesco Olaf Scholz, il ministro della Difesa Guido Crosetto. Seguito a ruota anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ieri era impegnato nella convention di Forza Italia a Paestum: "Scholz dice quello che vuole. Noi dobbiamo guardare alla strategia, alla solidarietà europea. In Germania sono in campagna elettorale, però c’è un problema importante da risolvere. Noi vorremmo capire qual è la posizione tedesca, non è chiaro quello che dicono. Valuteremo, vedremo, i migranti che vogliono andare in Germania non è che li devono mandare in Italia", le parole del presidente forzista.

Fatto sta che questa nuova incursione di Meloni sul tema, unita agli spettri sul ritorno di un possibile governo tecnico, fa capire come non ci sia nessuna voglia, a Palazzo Chigi, di abbassare i toni. E questo continuo richiamo alle decisioni contrarie a un "governo democraticamente eletto" ne è una prova tangibile. 

Salvini: "Chiederemo conto del comportamento del giudice"

Sulla vicenda si è espresso anche il vicepremier Matteo Salvini: "Le notizie sull'orientamento politico del giudice" di Catania "che non ha convalidato il fermo degli immigrati sono gravi, ma purtroppo non sorprendenti", ha detto il leader della Lega, riprendendo un articolo del Giornale che racconta presunte simpatie pro ong della giudice Iolanda Apostolico. "Già nel 2019, quando ero al Viminale, ci scontrammo con giudici del Tar che cercavano di boicottare i decreti Sicurezza e che sposavano pubblicamente le tesi della sinistra. Il tutto senza dimenticare le rivelazioni di Luca Palamara e le intercettazioni contro il sottoscritto che 'va fermato anche se ha ragione'. La Lega chiederà conto del comportamento del giudice siciliano in Parlamento, perche' i tribunali sono sacri e non possono essere trasformati in sedi della sinistra", aggiunge Salvini.

Schlein: "Meloni la smetta di alimentare lo scontro istituzionale"

Meloni "la smetta di alimentare lo scontro istituzionale che danneggia il paese. La smettano di cercare un nemico al giorno per nascondere le proprie responsabilità. Se cercano responsabili del disastro sull'accoglienza si guardino allo specchio". Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein in risposta alle esternazioni di questa mattina della premier. "È la destra che scrive leggi palesemente incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro. È la destra che ha messo la firma su tutte le leggi che hanno prodotto questo caos, come la Bossi-Fini che alimenta l'irregolarità, è sempre la destra che non ha mai contrastato il regolamento Dublino lasciando l'Italia più sola, per allearsi con Polonia e Ungheria che di solidarietà non ne vogliono sapere", continua la leader dem. 

La difesa dell'Anm

"L’Anm di Catania esprime una posizione ferma e rigorosa a tutela della collega Iolanda Apostolico, persona perbene che ha lavorato nel rispetto delle leggi, e respinge con sdegno le accuse a lei rivolte. Il rapporto tra potere esecutivo e giudiziario andrebbe improntato a ben altre modalità". Lo dice in una nota il presidente dell'Associaziona nazionale magistrati di Catania Alessandro Rizzo

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