Giorgio Meloni (Ansa)

Il caso

"C'è stanchezza sull'Ucraina" dice Meloni a due comici russi in uno scherzo telefonico

Redazione

La telefonata di un finto politico africano alla premier orchestrata dai russi Vovan & Lexus. Palazzo Chigi "si rammarica per essere stato tratto in inganno" ma rivendica il fatto che, "nonostante le provocazioni", la premier abbia confermato il pieno sostegno a Kyiv

"L’ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni", fanno sapere questa mattina da Palazzo Chigi. E' il 18 settembre quando Giorgia Meloni riceve una telefonata dal presidente Presidente della Commissione dell’Unione africana. Se non fosse che dietro quel diplomatico c'è in realtà una coppia di comici russi. Nel corso del colloquio, durato in totale 13 minuti, la premier parla della guerra in Ucraina: "Forse siamo vicini al momento in cui tutti capiranno che serve una via d’uscita, accettabile per entrambi e rispettosa del diritto internazionale”, dice al (finto) politico africano, raccontando di una certa "stanchezza" da parte degli altri leader europeei. Dice anche che avrebbe in mente delle proposte per superare questa fase, ma sta aspettando "il momento giusto per esporle".  E non solo.

   

 

I comici hanno presentato la conversazione spiegando che Meloni si sarebbe lamentata dell'atteggiamento del presidente francese Emmanuel Macron - "non risponde al telefono" - rispetto al tema migranti. Nulla di troppo diverso da quello già emerso anche nelle uscite pubbliche della premier, che in un altro passaggio della telefonata parla anche di Europa e di una Commisione che "dice di capire la questione, il problema è quanto tempo ci vuole per dare risposte concrete". E ancora: "Sto cercando di parlare con altri paesi europei degli investimenti energetici in Africa. Nei primi giorni di novembre presenteremo qui a Roma in una conferenza il nostro Piano Mattei, che consiste nell'investire nell'energia per l'Africa", aggiunge Meloni - che pure su questo punto non fa grosse rivelazioni ma piuttosto ribadisce quanto detto in altri contesti pubblici. 

 

I due autori del "colpo" sarebbero anche considerati vicini ai servizi d'intelligence del Cremlino. Ad ogni modo, Giorgia Meloni è in buona compagnia: prima di lei anche il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, e l'ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger, hanno abboccato allo scherzo dei due russi. La nota di Palazzo Chigi spiega che "l'episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre".  Intanto, parlando con l'AdnKronos il sottosegretario di FdI all'attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari dice: "La propaganda russa è disperata per il catastrofico andamento della loro cosiddetta 'operazione speciale' che si è tramutata in una continua sconfitta dell'esercito russo in terra Ucraina". Poi rivendica comunque le parole pronunciate da Meloni: "La premier non cade nella trappola dei propagandisti russi e conferma la linea italiana di sostegno all Ucraina e di rispetto del diritto internazionale". Anche altre fonti di Palazzo Chigi evidenziano come "nonostante le provocazioni" la premier abbia confermato nella telefonata "il pieno sostegno all'Ucraina" e le politiche italiane di contrasto all'immigrazione illegale. 

    

Mentre giungono le critiche delle opposizione sulla gestione della vicenda da parte della presidenza del Consiglio. Il senatore di Italia Viva Enrico Borghi attacca: "Dilettantismo e superficialità a Palazzo Chigi. Non finisca tutto a tarallucci e vino: ci attendiamo le dimissioni dei responsabili. Siamo un paese del G7, queste cose non possono né devono accadere".

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