il caso
Ora il Pd vuole Edi Rama fuori dai socialisti europei. Provenzano: "Poniamo un tema politico"
I dem raddrizzano il tiro: "Non abbiamo avanzato una richiesta formale di espulsione". Venerdì e sabato a Malaga se ne parlerà al congresso delle famiglie socialiste europee
Gli occhi in casa Pd non sono puntati solo sulla manifestazione di sabato 11 novembre, in piazza del popolo a Roma. Perché il Partito democratico è pronto a fare una mossa di politica estera: chiedere l'espulsione dai socialisti europei del premier albanese Edi Rama. Reo di aver sottoscritto, nei giorni scorsi, un accordo con il governo italiano per l'accoglimento di migranti che sbarcano in Italia sul suolo albanese. Un accordo che secondo il responsabile esteri dem Giuseppe Provenzano "viola i valori della famiglia socialista", come ha detto a Repubblica. Salvo poi precisare che "non abbiamo avanzato una richiesta formale di espulsione, ma posto un tema politico. Il Pd non è il buttafuori del Pse"
Del resto, da subito la segretaria Elly Schlein si era detta contraria alle disposizioni del memorandum tra Italia e Albania. "Gli accordi internazionali passano per il Parlamento e per noi è inaccettabile che questo non passi per il Parlamento. Non lo fanno perché danno che viola l'articolo 10 della Costituzione, per il quale l'asilo si chiede sul territorio della Repubblica", aveva detto. Così l'intenzione è quella di aprire al congresso dei socialisti europei, che si svolgerà venerdì e sabato a Malaga (Schlein sarà presente insieme a tutti gli altri leader tra cui Olaf Scholz e Pedro Sanchez), una discussione sull'opportunità di tenere Rama nella famiglia politica. Lui che milita nel Partito socialista d'Albania.
"Quello che in occidente vedete come un primo ministro illuminato e occidentale, qui in Albania si comporta da piccolo despota balcanico", aveva detto al Foglio il parlamentare albanese d'opposizione Agron Shehaj a proposito del premier Rama. Ammonendo l'Italia dal fare su di lui completo affidamento per la questione migratoria.