Luigi Sbarra - foto Ansa

Il commento

Sbarra (Cisl): "Sbagliato lo sciopero generale, ora si vada in piazza con delle idee"

Redazione

Il segretario della Cisl commenta il duro scontro tra governo e sindacati intorno allo sciopero del 17 novembre: "Avevamo proposto una manifestazione di piazza". Landini: "Valutiamo di impugnare la decisione"

"È sbagliato caricare di ulteriori sacrifici i lavoratori e causare disagi ai cittadini". Così Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, in un'intervista al Corriere della Sera sullo scontro politico che si è sviluppato intorno allo sciopero di domani 17 novembre. Nella giornata di ieri Maurizio Landini della Cgil ha confermato la riduzione delle proteste come conseguenza della precettazione firmata da Matteo Salvini: lo scioperò sarà autorizzato solo tra le 9 e le 13. In quella finestra oraria Cgil e Uil hanno indetto una grande manifestazione "per i diritti" a Piazza del Popolo a Roma: alla fine i due sindacati si ritroveranno a svolgere la proposta lanciata in prima battuta proprio dalla Cisl. "Avevamo proposto agli amici di Cgil e Uil un percorso comune di mobilitazione con una grande manifestazione di sabato", ha detto Sbarra. "Hanno scelto la strada degli scioperi regionali, per noi sbagliata e controproducente in questa fase".

Il segretario Cisl continua a commentare quanto successo nella settimana, soprattutto in merito allo scontro che è stato prettamente politico: "Bisogna evitare di riversare nelle aziende tensioni e conflitti che nulla hanno a che vedere con il mondo delle imprese, che invece andrebbero coinvolte in un complessivo fronte riformista sociale. Sulla manovra i nostri interlocutori sono governo e Parlamento: a loro ci rivolgiamo con la nostra giornata di mobilitazione nazionale", che sarà sabato 25 novembre. Secondo Sbarra la riduzione orario dello sciopero da parte di Cigl e Uil è stata "una scelta saggia che rispetta non tanto la decisione della commissione ma la legge" e sebbene lo sciopero rimanga un diritto inviolabile della Costituzione, "ora è il momento di disinnescare questo clima di scontro e di concentrarsi sui contenuti". In questo momento bisogna lasciare andare gli scontri e "lavorare per il bene del paese, riempiendo le piazze anche di idee e progetti e migliorando una manovra che ha molte luci ma anche pesanti ombre"

"Manifestiamo anche per le promesse fatte da Salvini e mai realizzate. La precettazione è un attacco al diritto allo sciopero". Lo dice Maurzio Landini in un'intervista a Repubblica, dove spiega: "Stiamo valutando di ricorrere al Tar del Lazio per impugnare la decisione. Le motivazioni usate da Salvini non hanno nulla a che fare con la legge. È evidente come abbiano usato la precettazione per limitare qualsiasi proclamazione di sciopero secondo una logica autoritaria e antidemocratica". 

 

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