l'intervento
Meloni: "Schlein non viene ad Atreju? La supereremo. Bertinotti non temeva il dialogo"
La premier ha parlato a margine dell'incontro con il primo ministro croato a Zagabria. "Nemmeno Bertinotti temeva il dialogo. Oggi le cose sono cambiate. Attesa per il rating di Moody's? Vediamo"
"Non mi sto occupando del programma di Atreju" ma "si tratta di una festa aperta per antonomasia". "Il rifiuto di Elly Schlein? La supereremo...". Così Giorgia Meloni a margine dell'incontro con il primo ministro croato Andrej Plenkovic tenutosi a Zagabria. Ripercorrendo la storia della manifestazione, Meloni ha detto che "c'era un tempo nel quale Fausto Bertinotti non aveva timore a presentarsi e dialogare, pur dall'orgoglio della diversità delle posizioni, ora colgo che le posizioni sono cambiate. Io mi sono sempre presentata quando sono stata invitata e sono stata io ad aprire agli inviti. Ricordo diversi capi di governo della sinistra, l'attuale commissario europeo (Gentiloni), Enrico Letta. Sarebbe una delle pochissime volte in cui una persona dice di no", ha rimarcato la premier.
Nel punto stampa dalla città croata, Meloni ha anche toccato altre questioni, per lo più di politica interna, a partire dallo sciopero organizzato quest'oggi da Cgil e Uil. "Non so cosa si intenda per 'bullismo istituzionale': c'è stato il pronunciamento di un'autorità indipendente in base al quale non c'erano i requisiti per uno sciopero generale. Non è qualcosa che ho deciso io, non è una norma che ho fatto io. C'è un'autorità indipendente e c'è stata la decisione del sindacato di farlo rientrare nelle prescrizioni dell'autorità indipendente", ha detto Meloni, secondo cui "il governo ha una parte marginale. Ho sempre rispettato i diritti dei lavoratori", ha aggiunto, ricordando che "lo sciopero è stato annunciato in estate", e cioè prima che venisse annunciata la manovra.
Sul fronte del pronunciamento dell'agenzia di rating Moody's, in arrivo questa sera, Meloni ha commentato con un breve: "Vediamo". Mentre riporta su questioni di politica internazionale, e cioè l'immigrazione, il vero scopo del suo viaggio in Croazia, ha detto. "Sono contenta che ci sia qualcuno che voglia dare una mano all'Italia e mi dispiace, invece, che venga trattato come un paria. Evidentemente qualcuno non ritiene che sia di sinistra dare una mano all'Italia e accogliere i migranti. Voglio ringraziare l'Albania e il primo ministro Edi Rama. Se l'accordo funziona bene può diventare un modello per altre nazioni".