Il Consiglio dei ministri
Il governo ratifica l'accordo Italia-Albania: quasi 50 milioni per il 2024
Il Cdm ha approvato un Ddl che approva il patto siglato il 6 novembre scorso dalla premier e dal primo ministro Edi Rama. Il testo, licenziato dalla riunione, delinea le spese per il 2024 e per gli altri anni nei quali il protocollo resterà in vigore
Il Consiglio dei ministri di oggi ha approvato un disegno di legge che ratifica il protocollo d'intesa tra l'Italia e l'Albania per la gestione dei flussi migratori approvato lo scorso 6 novembre. A un mese dalla sigla del patto tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro albanese Edi Rama, il governo – come promesso dal vicepremier Antonio Tajani in aula – firma e manda il Ddl alle Camere per iniziare il suo percorso d'approvazione, che con ogni probabilità non sarà privo di ostacoli. Il provvedimento stanzia la maggior parte delle risorse finanziare per l'attuazione del piano: poco meno di 50milioni di euro solo per il 2024, spese che comprendono anche la realizzazione delle strutture di accoglienza e i costi per la strumentazione.
All'articolo sei, punto uno, del testo approvato dal Cdm si legge: "Per la realizzazione delle strutture previste nelle aree (...) per l’anno 2024, la spesa di euro 31,2 milioni in favore del ministero dell’interno e di euro 8 milioni in favore del ministero della giustizia. Per gli oneri relativi alle dotazioni strumentali necessarie all’esecuzione del Protocollo, è autorizzata la spesa di euro 9,4 milioni per l’anno 2024". Per le finalità legate poi alle disposizioni organizzative del protocollo è prevista una spesa di più di 33 milioni di euro entro il 2033. Infine, per i costi legati al personale e ai concorsi pubblici dei futuri dipendenti si prevede "la spesa di euro 777.937 per l’anno 2024 e di euro 1.166.906 a decorrere dall’anno 2025", cioè poco più di 1 milione l'anno fino alla scadenza del protocollo.
Restano ancora alcuni punti da chiarire in merito alla copertura finanziaria. Il punto due, sempre dell'articolo sei, non definisce la somma di un fondo da ripartire per l’attuazione dei restanti oneri derivanti dal protocollo: "La dotazione iniziale di euro XXXX per l’anno 2024 e di euro XXXX per ciascuno degli anni dal 2025 al 2028. Il fondo è ripartito con uno o più decreti del ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i ministri dell’interno, della giustizia e della salute", si legge nel testo in parte evidenziate.
Per il resto, il testo del disegno di legge delinea la giurisdizione applicabile nelle aree che saranno adibite a centri per il rimpatrio e si rifà al testo del decreto siglato a Roma con il primo ministro albanese Edi Rma. Stabilisce quali saranno i diritti dei migranti all'interno dei centri, come quello a difendersi e le eventuali procedure penali. Inoltre, chiarisce le procedure legate alle assunzioni dei dipendenti che andranno a lavorare nei centri in Albania e le modalità con le quali verranno assunti (nonché la loro retribuzione).
Oltre all'accordo con l'Albania, all'ordine del giorno del Cdm c'erano anche l'approvazione di un disegno di legge in materia di ricostruzione post-calamità, attraverso il quale il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha esteso la dichiarazione dello stato di emergenza anche alle province di Lucca e Massa Carrara.